Nicola Ciacciarelli
Un buon primo tempo non basta ad evitare la terza sconfitta in campionato agli uomini di Allegri che soccombono (2-0) nel finale contro le maggiori motivazioni della Roma.
Eppure per un’ora era stata la squadra di Allegri a controllare la partita, costringendo Mirante ad interventi prodigiosi. Le buone notizie arrivano da un ritrovato Paulo Dybala. L’argentino gioca più vicino alla porta ed impaurisce più di una volta la retroguardia giallorossa. La gara dell’Olimpico lo vede duettare con CR7, come raramente si era visto in stagione.
La scarsezza di idee in casa Roma facilita i bianconeri nel recupero palla. Il possesso palla juventino sarà del 58% (nellla prima frazione addirittura 66%) alla fine dei 90 minuti. I miracoli di Mirante tengono a galla la Roma, che nella ripresa alzerà il suo baricentro per non permettere alla Juve di trovare spazi tra le linee.
Nella ripresa gli ingressi di Cristante e Under sono decisivi. Il primo permette alla Roma di aggiungere chili e centimetri a centrocampo, il secondo rileva l’evanescente Kluivert e mette un pochino di pepe in più all’assalto romanista. Basta uno scambio ben fatto Dzeko-Florenzi per mandare in tilt la difesa juventina, stavolta non incolpevole. Come già successo in stagione, è una palla persa vicino la propria area a complicare la vita della Signora. E la Roma, come Atalanta in coppa e Torino la settimana scorsa, ne approfitta per siglare il gol della speranza. Quello che mentiene una, seppur flebile, possibilità di Champions. Ai bianconeri può esser sinceramente rimproverato poco, se non il fatto che non sia arrivata una reazione concreta dopo la rete di Florenzi. Una Juve non scudettata da diverse settimane avrebbe avuto forse maggior cattiveria nel cercare il pareggio nei minuti finali.