(di Gianluca Guarnieri) Piove sul bagnato in casa Roma, con la seconda sconfitta interna, e lo shock del grave infortunio a Nicolò Zaniolo. Una serata nerissima che regala danni e beffe, con una Roma che ha compromesso in modo assoluto la gara nei primi 9 minuti, per offrire una visione migliore nella ripresa, condotta con molto cuore (la curva Sud non ha contestato anzi…) sciupando le possibili occasioni per un pareggio. Un secondo ko dopo quello con il Torino che allontana le prime tre e che pone la squadra di Fonseca sulla graticola, dopo il bel finale di 2019. Cosa non ha funzionato? Tanto. In primis l’impatto con la gara, dove due errori hanno incanalato la partita nei binari perfetti per Sarri e compagnia, prima con la brutta fase difensiva di Kolarov, rimasto a guardare Demiral calciare e battere Lopez, e poi 8 minuti dopo con l’altro pasticcio di Veretout, letteralmente assopito davanti la propria area, tanto da farsi rubare palla da Dybala e causare un evitabilissimo rigore. Una partenza con Handicap vera e propria che ha condizionato il tutto, peggiorata dal terribile stop di Zaniolo, con il ragazzo in lacrime per la rottura del legamento crociato anteriore destro. Una sentenza tremenda per il fantasista che lo escluderà con ogni probabilità dagli Europei di Giugno. Solo nella ripresa i romanisti hanno ripreso lucidità, mettendo in difficoltà i bianconeri, prima con un palo di Dzeko, e poi con un tiro di Under respinto da Szcesny, nell’azione del rigore giallorosso. Un finale dove Kolarov ha sciupato di testa un buon cross di Pellegrini, e poi lo stesso numero 7 di Cinecittà ha graziato la Juventus calciando alto dopo un contrasto in area tra Dzeko e De Light. Un verdetto difficile da digerire, amaro come il fiele. Ora le cose si complicano, con l’assenza futura di uno degli elementi più forti della rosa.