LA SUPERCAZZOLA EUROPEA

Posted By on Apr 19, 2021 | 0 comments


Pasquale Pollio

Ieri notte, come un fulmine a ciel sereno, dodici club tra i più ricchi e blasonati d’Europa annunciavano con un comunicato ufficiale la nascita della Superlega Europea, istituzione che si propone di organizzare un campionato europeo per squadre di club a cui parteciperebbero “sempre” le dodici fondatrici; Milan, Inter, Juventus, Tottenham, Arsenal, Chelsea, Manchester City, Manchester United, Liverpool, Barcellona, Real Madrid ed Atletico Madrid più altre otto squadre, di cui cinque scelte a secondo dei risultati sportivi conseguiti nella stagione precedente ed altre tre che si vorrebbe fare entrare in pianta stabile, come il Bayern Monaco, il Borussia Dortmund ed il PSG, che però  hanno declinato l’invito, chiara la dichiarazione del Bayern Monaco, che a voce del suo chePresidente Karl Heinz Rummenigge dichiarava “Non credo che la Super League risolverà i problemi finanziari dei club europei, piuttosto bisognerà lavorare per garantire la struttura dei costi, il Bayern accoglie con favore le riforme della Champions League” .

Il format della nuova competizione prevede due gironi da dieci squadre con la disputa di partite di andata e ritorno (diciotto partite per ogni squadra) da giocare in turni infrasettimanali, le prime tre classificate per girone accederebbero ai quarti di finale mentre le due quarte saranno decise da un play-off incrociato tra la quarta e la quinta di ogni girone, ora che la formula possa risultare interessante non vi è ombra di dubbio se non foss’altro per il piccolo particolare che viene a mancare totalmente la meritocrazia e che quindi non avrebbe nessun senso per le varie federazioni far partecipare queste squadre ai campionati nazionali, pertanto questa operazione rappresenta una vera e propria scissione da parte di queste società nei confronti delle istituzioni calcistiche internazionali che oggi dovevano, ed hanno presentato il nuovo format della Champions League che, a partire dalla stagione 2024, prevede la partecipazione di trentasei squadre, invece delle trentadue attuali con i club che saranno divisi in quattro gironi da nove squadre che si sfideranno in un mini campionato, ogni squadra quindi giocherà dieci partite senza gare di andate e ritorno, e le prime otto accederanno direttamente alla fase successiva, quindi agli ottavi di finale, e quelle classificate dal nono al ventiquattresimo posto giocheranno invece un play-off per gli ottavi.
Inghilterra, Spagna, Germania e Italia avranno garantiti ogni anno quattro squadre che saranno automaticamente qualificate per la Champions League, mentre la Francia, che in questo momento è quinta nel ranking Uefa, avrà invece tre posti, si qualificheranno automaticamente anche il vincitore della Champions League e quello dell’Europa League della stagione precedente, inoltre, secondo quanto scrive l’UEFA nel suo comunicato, saranno previste variazioni simili anche per quanto riguarda l’Europa League e per la nuovissima Europa Conference League.
Tutte questa modifiche erano state studiate dalla UEFA in collaborazione con l’ECA per evitare l’irreparabile, ma con un colpo di mano,  nella nottata di ieri, si è materializzata una vera e propria scissione, a cui ha risposto in maniera dura il Presidente Ceferin dichiarando “Il loro è stato uno sputo in faccia. UEFA e mondo del calcio sono uniti contro questa proposta orribile che è stata portata avanti da pochi club europei, che seguono soltanto l’idea dell’avidità”

Cosa dire, questi signori hanno dimenticato che la prima regola, per avere una Società sana, è quella di equiparare i costi ai ricavi, o perlomeno avvicinarsi al pareggio di bilancio, ed inoltre il calcio non si basa esclusivamente sulle risorse economiche ma si sostiene grazie all’amore dei tifosi di tutte le squadre di qualsiasi categoria, che devono poter sognare che possa accadere l’imponderabile, che Davide batta Golia, che la loro squadra del cuore possa essere promossa, o un giorno qualificarsi per una competizione europea, e di esempi nella storia del calcio ce ne sono tanti, a partire dalla nostra Atalanta che, con bilanci virtuosi, lotta per arrivare alla terza qualificazione consecutiva in Champions, o del Leicester di Claudio Ranieri che, contro tutti i pronostici, si aggiudicò la Premier League, ed evitiamo di andare troppo indietro nel tempo perché vi racconteremo un calcio che non esiste più, ora però si spera in un passo indietro degli “scissionisti” per non arrivare ad uno scontro frontale che farebbe del male a tutto il sistema calcio.

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