di Lucio Marinucci
Buona la terza per il Milan di Pioli che dopo tre giornate si ritrova primo a punteggio pieno insieme a Roma e Napoli. La netta vittoria contro la Lazio è la conseguenza di uno spogliatoio compatto e motivato, stimoli che dopo un’estate burrascosa come quella passata non erano di certo da dare per scontati. Eppure nonostante alcuni addii di spessore, il diavolo non si è di certo messo a piangere sul latte versato e, una volta rimboccate le maniche, ha dato vita ad un mercato oculato e sostenibile che ha regalato a Pioli una rosa più che all’altezza, senza l’ausilio di spese folli per giunta. La dimostrazione di coerenza mostrata dall’entourage societario rossonero nelle ultime stagioni va applaudita, anche perché è in questo modo che si dona senso di appartenenza all’ambiente, e il Milan senza l’appartenenza non è niente. Le prime giornate di campionato sono state infatti lo specchio di questo mix di sensazioni positive, culminate nel secco 2-0 di Domenica sulla Lazio. È vero, la squadra di Sarri è ancora in fase di rodaggio, ma a San Siro il risultato non rende giustizia a un dominio praticamente incontrastato di Ibrahimovic e Co. La chiave tattica trovata da Pioli è stata l’idea di francobollare sin da subito Kessiè e Tonali a Milinkovic e Luis Alberto; una volta tagliati i rifornimenti a quei due la Lazio si è trovata ben presto imbrigliata nella fantasia di Brahim Diaz, Leao e di un giganteggiante e (ri)trovato Tonali. I ritmi forsennati rossoneri e Ibra hanno fatto il resto.
Ora la testa va a immediatamente ai prossimi ostici impegni, dato che sul cammino ci sono il Liverpool e un’affamata Juventus. Da queste partite capiremo probabilmente quanto possano essere salde le fondamenta del Milan e quanto il diavolo sarà in grado di spiegare le ali per puntare sempre più in alto.