di Massimo Fabi
CONTESTO STORICO. Succedendo al dimissionario Goria, il 13 aprile nasceva il governo presieduto da Ciriaco De Mita e sempre composto dalla coalizione dei cinque partiti: rimarrà in carica fino al 22 luglio 1989.
Il 22 maggio si spegneva il grande leader della destra Giorgio Almirante, storica guida del Movimento Sociale Italiano. Il 21 giugno Achille Occhetto, futuro fondatore del PDS, assumeva il ruolo di segretario del Partito Comunista Italiano a seguito della rinuncia di Alessandro Natta.
Fuori dalla politica, il 18 maggio moriva il conduttore tv e giornalista Enzo Tortora poco dopo la totale assoluzione dalle accuse di legami con la criminalità e traffico di droga. A metà agosto ci lasciava Enzo Ferrari, padre della omonima scuderia e casa automobilistica oggetto di vanto italiano.
Nel mondo, ad ottobre l’ultimo segretario del PCUS Michail Gorbaciov diveniva capo di Stato sovietico avviando il processo di dissoluzione dell’URSS e la transizione verso la Federazione Russa.
Un mese dopo, il 9 novembre, l’ex direttore della CIA George Bush senior veniva eletto 41esimo presidente degli Stati Uniti. In Pakistan, il 2 dicembre Benazir Bhutto risulta la prima donna nel contesto musulmano ad assumere la carica di Primo Ministro. Non mancano le stragi: nei pressi dello Stretto di Hormuz, il 3 luglio un missile terra aria USA colpiva per errore un volo della compagnia Iran Air causando la morte di tutti i passeggeri e membri dell’equipaggio. Seguiva il 28 agosto in Germania l’incidente di Ramstein, provocato dalla collisione aerea tra tre Frecce Tricolori impegnate in un’esibizione: tragedia che provocò il decesso dei tre piloti italiani e di 67 spettatori. Il 21 dicembre un attentato terroristico sui cieli scozzesi di Lockerbie causava tramite ordigno l’esplosione del Boeing 747-121A della compagnia statunitense Pan Am con a bordo 259 persone. A fine anno due disastri naturali: il forte alluvione in Bangladesh e il violento terremoto che distrusse la parte settentrionale dell’Armenia.
Il 29 dicembre terminava il conflitto tra Iran e Iraq scoppiato nel 1980 a seguito dell’invasione delle truppe di Saddam Hussein nel territorio confinante. In McLaren, il 30 ottobre Ayrton Senna vince il Gran Premio di Giappone conquistando il suo primo titolo mondiale di Formula Uno.
IL TORNEO: A distanza di quattordici anni dal Mondiale di Gerd Müller, la Germania Ovest ospitava per la prima volta un Europeo. La fase finale presenta due gironi da quattro nazionali ciascuno: nel gruppo A, reduci dalla sconfitta di Città del Messico ad opera dell’Argentina di Maradona, i padroni di casa pareggiano all’esordio con l’Italia riuscendo immediatamente ad annullare il vantaggio di Mancini grazie a Brehme. I ‘panzer’ andranno poi in scioltezza contro Danimarca e Spagna trascinati da Klinsmann, l’erede di Rummenigge, e dal più esperto Völler. Faranno lo stesso gli Azzurri guidati da Azeglio Vicini che gettava le basi del grande appuntamento estivo di due anni dopo, con l’eccezione di Altobelli che lasciava la Nazionale con la rete inflitta ai danesi. Nel gruppo B l’Olanda di Rinus Michels deve affrontare un avvio in salita per la sconfitta di misura patita contro la temibile selezione dell’URSS, ma dalla seconda gara si accenderà il genio di Marco Van Basten autore di una tripletta a spese di una deludente Inghilterra che finirà anche sotto l’Irlanda. Il girone sarà vinto dai sovietici, seguiti dagli Orange. Scattano poi le semifinali: Vialli non riuscirà a ripetere il graffio procurato alla Spagna, e l’Italia esce dalla competizione venendo spazzata via dall’URSS con due reti siglate nella ripresa nel giro di tre minuti. Emozioni tutte nel secondo tempo anche il giorno prima ad Amburgo, dove si realizzò la ‘grande vendetta’ olandese a spese dei teutonici: Matthäus illude dal dischetto, il libero R.Koeman sempre su penalty pareggia i conti, e a due minuti dal termine con uno splendido diagonale in scivolata il ‘Cigno di Utrecht’ elimina i tedeschi facendo ‘giustizia’ alla mitica Arancia Meccanica del 1974. Il 25 giugno, a Monaco di Baviera, si giocava la finale: nulla da fare questa volta per l’’Armata Rossa’, piegata dal colpo di testa di Ruud Gullit e stesa definitivamente dal capolavoro in volée di Van Basten che a fine anno riceverà il primo Pallone d’oro, succedendo al suo compagno d’attacco nel Milan vincitore nella precedente edizione. Alla coppia incantevole già scudettata, in quella stessa estate si aggiungerà in rossonero un terzo nazionale olandese, il difensore Frank Rijkaard trasformato poi in centrocampista. L’Olanda è campione d’Europa, gli dei del calcio premiano finalmente Rinus Michels eletto nel 1999 dalla FIFA come allenatore del secolo.
FINALE 25 giugno 1988: Olanda-URSS 2-0
Olympiastadion, Monaco di Baviera-72308 spettatori
Olanda: Van Breukelen; Van Aerle, Rijkaard, R.Koeman, Van Tiggelen; Wouters, Vanenburg, Muhren, E.Koeman; Gullit, Van Basten. Allenatore: Michels
URSS: Dassaev; Demianenko, Aleinikov, Khidiatullin, Rats; Litovchenko, Zavarov, Mikhaijlichenko, Gotsmanov (68° Baltacha); Belanov, Protassov (71° Passulko). Allenatore: Lobanovskij.
Arbitro: Vautrot(Francia).
Marcatori: 33° Gullit, 54° Van Basten