di Francesco Falzarano
Il girone D, non ha mai avuto storia. Sin dal principio, sin da prima che iniziasse, tutti sapevano, si aspettavano la vittoria del Parma. Dopo la sciagurata stagione, che ha portato al fallimento, la società è ripartita da chi il Parma lo aveva nel cuore. Nevio Scala presidente, Marco Ferrari,Luca Carra. Affidando a Lorenzo Minotti la parte sportiva, che a sua volta ha scelto in panchina Luigi Apolloni (304 presenze con i crociati). Dopo il fallimento era dura ripartire dalla serie D, per una squadra cha solo due anni fa sul campo, aveva conquistato l’Europa League. Squadra di primissimo livello; confermato il capitano e bandiera Lucarelli, poi Cacioli, Corapi e Miglietta( un vero lusso per la categoria), e ancora Longobardi, Baraye, Minardi e Guazzo per citarne alcuni. Un vero e proprio carro armato. Se è vero che vincere non è mai facile; c’è da dire che i giallo-blu sono stati in testa dalla prima giornata, collezionando un bottino di 28 vittorie, 10 pareggi e nessuna sconfitt. Un totale di 94pt. Miglior difesa e miglior attacco. Spettacolare è stato il pubblico, con quasi 10.000 abbonati per la serie D, un vero e proprio record, per una città che non vedeva l’ora di tornare a vivere di calcio. E ora cosa cambia in Lega Pro? Nulla. Il Parma ha l’obbligo di vincere, ed i primi nomi che circolano già infiammano la piazza. Su tutti il possibile ritorno di Alberto Gilardino. Parma ricomincia a sognare. Bentornata nel calcio professionistico.