Una Juventus che sa soffrire

Posted By on Nov 23, 2016 | 0 comments


Nicola Ciacciarelli

Soffre la Juve, si innervosisce, stringe i denti e infine festeggia. Il gioco non arriva, ma arrivano tre punti d’oro che consegnano qualificazione e, probabilmente, primo posto nel girone.

Al Sanchez-Pizjuan è battaglia vera. E per una volta non è frase fatta o retorica da film. Sampaoli disegna una squadra corta, tosta dedita al pressing. Pjanic e Marchisio vengono sistematicamente attaccati, spalle alla porta. La Juve non tenta mai la giocata di prima o lo scarico di prima intenzione e per gli andalusi controllare il ritmo è compito non particolarmente difficile. Il gran gol di Pareja non fa altro che intristire i bianconeri che per una buona mezz’ora di gioco rimangono ad aspettare. Cosa? Verrebbe da chiedersi. Un episodio. E al 36′ eccolo. Vazquez è ingenuo come un bimbo dell’asilo, commettendo un netto fallo su Khedira a metà campo. Secondo giallo automatico e conseguente rosso. Gli uomini di Allegri prendono in mano la gara, ma il possesso palla è sterile ed elementare. Così serve la seconda ingenuità degli spagnoli per torvare la rete dell’1-1. Trattenuta di Mercado su Bonucci, rigore e pareggio di Marchisio dal dischetto.

Il gioco di madama rimane farraginoso nella ripresa. Mancano spunti e giocate coraggiose. Pochissimi i cambi di gioco. Sintomo che i campioni d’Italia hanno paura di sbagliare ed esporsi al contropiede andaluso. Tocca a Bonucci, a cinque dal 90′, trovare il varco giusto per sorprendere Rico. Il viterbese si conferma sempre più leader e uomo carismatico all’interno del clan bianconero. Conclusione da tiratore nato e bianconeri in orbita. Mandzukic fa il tris. Basta così. Per il momento però. Sì, perchè urgono miglioramenti. Troppe le pause, i momenti di spaesamento per chi vuol concorrere in Europa per la gloria. In Italia il ritmo trotterellante e la forza dei singoli bastano ed avanzano. In Europa potrebbe esser troppo poco.

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