Il gobbo di Toronotre Dame

Posted By on Dic 21, 2020 | 0 comments


di Gianni Massaro

 

Lottatore ineccepibile in campo, svaria ed imbecca, non con un grado sontuoso di visione del gioco ma con un piede certo non mediocre.
Superlativa indole di generosità, per Belotti miglioramento nel gioco corale avvenuto nel tempo.
Con la sua schiena ingrossata, postura arcuata, una lieve gobba, la quale però permette lui di sfornare ugualmente prestazioni importanti.
Sacrificio pane quotidiano, scarnamente avvezzo alle inezie.
È un avversario della bianconera ‘Goeba’, seppur i granata dimorino in terzultima posizione e i bianconeri in terza, alla tredicesima giornata a quattro punti dalla capolista e ad altrettanti dalla salvezza.
Potevano fare un po’ meglio le torinesi, specie il Toro, difficile da inquadrare con precisione in questo avvio.
Bivio.
Una certezza c’è, sgobba, non è bianconera “gobba”. Non gabba gli avversari, gioco onesto e privo di fronzoli.
Il Gallo nato a Calcinate pare aver raggiunto il miglior momento della carriera, in una squadra priva di fosforo, eccelsa tecnica e soprattutto di certezze.
In balia, tra i monumentali CR7, ‘Romaku’ e l’umano dio svedese si insedia Belotti, con ben 9 gol, uno in meno per un’altra punta nazionale, dinamico e pungente Ciro biancoceleste.
A reggere la baracca, nella cosiddetta fase di maturità di un calciatore, oltre la metà dei gol torinisti vedono infatti il marchio del nove lombardo.
Per i ragazzi di Giampaolo siglate ben undici reti in meno rispetto al miglior attacco, interista;
saldo di ventuno gol incassati nel confronto stracittadino, dieci subito la corazzata juventina contro i trentuno.
Schiaffo garbato ed educato all’edonismo, i fatti agli atti pedatori.
Gobbo del Toro, riversata speranza su spalle possenti ed aitanti, ad ogni modo… Quasimodo non è. Notre Dame non è Vecchia Signora.
Non è animazione o romanzo, per il popolo granata piuttosto incubo, horror allo stato puro.
Ed invocheranno i tifosi iper appassionati tempi di verdi, montagne verdi, anni dove si otteneva persino una Coppa Italia o uno scudetto.
Oggi sono versi Verdi-Zazà “simoniani” poco produttivi, qualcuno ai ferri quasi corti.
Tra parvenze ed abbozzi, la storia va collassando.
E a un Victor Hugo torinese torinista potrebbe non bastare l’eccezionale Andrea, diventato attaccante di spessore considerevole, da squadra di altissima classifica.
Un lieve grande ‘gobbo’ al servizio della non Madama d’Italia, è furia travolgente ed efficacia, Gallo Toronotre Dame, emblema e cuore Toro.

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