Passaggio di testimone?

Posted By on Dic 28, 2020 | 0 comments


di Daniele Izzo

 

Mentre me ne stavo seduto sul divano a godermi l’ultima turnata di campionato in questo incomprensibile annus horribilis, mentre pensavo a come sarà tornare a godersi queste serate allo stadio, mi è sovvenuto che forse avevo appena assistito alla svolta del campionato, quella che un inglese non avrebbe faticato a definire ‘sliding door’.
Lazio e Milan. Chi vinceva sempre prima del lock-down e chi lo fa dopo. Entrambe outsider, entrambe infiltrate ad un banchetto che non le vedeva tra la lista degli invitati. Mi chiedevo: ‘Che cosa vuol dire passaggio di testimone?’ La gara di San Siro è stata realmente un transito di consegne tra biancocelesti e rossoneri? Si, direi di si. Quantomeno per quel che riguarda lo spirito battagliero, che, ancora ieri, flebilmente tinto di biancoceleste, è sgorgato nero e rosso dalle ferite che Immobile e compagni si portano dietro da quel dannato 14 marzo 2020.
Ho sentito, ieri sera, serpeggiare nell’ambiente milanista quell’unità d’intenti che la Roma biancoceleste aveva iniziato a conoscere non meno d’un anno fa. Quella consapevolezza che si può diventare grandi solamente sentendosi grandi. La Lazio tutt’ora lo è, non possiamo arrivare a negarlo: nonostante il non lusinghiero ottavo posto in campionato, impossibile non considerare tale una squadra che tra due mesi, agli ottavi di finale di Champions League, affronterà il Bayern Monaco. E il Milan, dopo ieri, ha dimostrato a tutto il panorama calcistico italiano, qualora ce ne fosse ancora bisogno, di esserlo.
Seppur con percorsi differenti, i risultati ottenuti dalle squadre di Simone Inzaghi e Stefano Pioli sono totalmente similari. Ma non solo. Benché, infatti, le strisce delle due squadre (l’una nello scorso campionato, l’altra in questo) arrivino ad oltre venti partite senza sconfitta, la somiglianza tra episodi e segnali extra-campo avvalora la tesi del passaggio di testimone. L’ultimo, o meglio gli ultimi, gol di Theo Hernandez riportano la mente calcistica agli episodi che Caicedo e i tifosi della Lazio ben conoscono; ‘Pioli is on fire’ altro non è che il ‘Lazio is on fire’ che in tante e tante notti di trionfo ha accompagnato Acerbi & co. a sognare ciò che pareva in-sognabile; la crescita complessiva di una rosa nella quale, sia che il tuo nome sia Kalulu o Adekanye, lo spartito suona talmente bene da inibire l’importanza della scritta che porti sulle spalle. Tutte dimostrazioni che il percorso della Lazio dello scorso e del Milan di quest’anno viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda.
Tuttavia, sarà il campo, come sempre, a dare un giudizio. Sarà il pallone che, rotolando nell’una o nell’altra direzione, dirà se effettivamente Lazio e Milan nella serata di San Siro si sono scambiate il posto per l’amico in più al tavolo dello scudetto.

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