LE MANI SULLO SCUDETTO

Posted By on Mar 11, 2023 | 0 comments


Pasquale Pollio

Il Napoli doveva vendicare il passo falso con la Lazio che aveva portato le inseguitrici a gonfiare il petto pensando ad un inizio di crisi della squadra azzurra, ma la sconfitta dell’Inter e la frenata della Lazio non facevano che aumentare la distanza, già siderale, tra gli azzurri e le squadre in lotta per la Champions, per l’occasione Spalletti effettuava solo due cambi, per di più forzati, con Oliveira che sostituiva lo squalificato Mario Rui e Politano in campo a causa dell’infortunio occorso in settimana a Lozano, ma al momento dell’ingresso delle squadre in campo arrivava la notizia del forfait di Meret con Gollini che si accomodava tra i pali, dal canto suo Gasperini decideva di schierare la squadra con il trequartista Pasalic alle spalle della coppia Zapata Hojlund rinunciando alle tre punte che avrebbero potuto sbilanciare la squadra.

Il primo tempo scorreva senza eccessive emozioni, con il Napoli che provava a fare la partita e la Dea che si difendeva con ordine, e nelle poche occasioni capitate sui piedi degli avanti azzurri Musso si faceva trovare pronto, al minuto quaranta Gasperini era costretto ad effettuare la prima sostituzione a causa di un infortunio muscolare occorso a Djimsiti che sino a quel momento aveva imbrigliato Osimhen, e così si rientrava negli spogliatoi sul risultato di zero a zero frutto di una gara accorta in fase difensiva dei nerazzurri e del giro palla troppo lento degli uomini di Spalletti

Alla ripresa delle ostilità Gasperini inseriva Muriel per un evenescente Hojlund mentre Spalletti confermava l’undici iniziale e dopo due minuti Oshimen sevito da Politano si esibiva in una semirovesciata bloccata a terra da Musso, ma gli azzurri sembravano essere entrati in campo con un altro piglio e continuavano a spingere alla ricerca del gol con l’Atalanta a difendersi con tutti gli uomini dietro la linea della palla, ma a quel punto solo una giocata di un singolo avrebbe potuto sbloccare l’incontro, e la giocata arrivava al minuto sessanta grazie ad un dribbling ubriacante di Kvaratskhelia che metteva a sedere tutta la difesa orobica e batteva Musso con un tiro potente da distanza ravvicinata, dopo il gol arrivavano le prime mosse delle panchine, fuori Politano e Zielinsky, dentro Elmas e Dombelè per il Napoli, mentre Gasperini dovendo riprendere la gara mandava in campo Zappacosta e Boga sistemando la squadra in campo con tre punte di ruolo, al  minuto settantasei si fermava Kim costretto ad uscire per infortunio, e dopo soli due minuti dagli sviluppi di un calcio d’angolo Rahmani realizzava la rete del raddoppio chiudendo difatto la gara,ed a nulla servivano i cambi di Gasperini che terminava la gara con quattro punte in campo, e così il Napoli riprendeva la marcia interrotta distaccando di ben diciotto punti la seconda in classifica e mettendo le mani sullo scudetto.

 

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