(di Gianluca Guarnieri) L’ennesima occasione sciupata. Il 3-3 finale con l’Atalanta ha il sapore amaro di una sconfitta, paradossale sensazione per una squadra che era riuscita a segnare tre reti di vantaggio sul campo della temibile squadra di Gasperini. Il subire le rimonte è diventata una sgradevole consuetudine, visti i precedenti del recente passato con Chievo, Cagliari e con lo stesso Torino, di sabato scorso nonostante poi la vittoria finale. Un punto amaro senza dubbi, che aumenta i rimpianti per le tante, troppe occasioni sciupate che complicano non poco la volata per il posto in Champions. La solita Roma, bifronte come Giano, capace di fare un ottimo primo tempo, con la doppietta del ritrovato Dzeko, la consueta stoccata di El Shaarawy e gli assist di Zaniolo, per poi scomparire dal campo, non riuscendo a gestire la partita, andando in apnea e subendo i colpi dei bergamaschi, continuamente all’offensiva per tutta la ripresa. I duelli persi e il calo di concentrazione e di sicurezza sono davanti a tutti, contando anche il possesso palla sceso nettamente nel secondo tempo. Un vero peccato, in una settimana decisiva per l’intera stagione, visto il quarto di finale di Coppa Italia di mercoledì con la Fiorentina al Franchi e il “big match” di domenica sera con il Milan di Gattuso, partita che non vedrà tra i protagonisti Cristante e Nzonzi, diffidati e ammoniti dall’arbitro Calvarese. Il piatto piange insomma, come avrebbe detto Piero Chiara, sperando che tutti questi punti sfumati non siano decisivi per giungere al tanto agognato 4° posto, traguardo ancora ampiamente alla portata della squadra di Di Francesco indubbiamente, ma che deve essere conquistato gara dopo gara, azione dopo azione. Magari facendo tesoro delle lezioni ricevute, e non tornando a ripetere gli errori consueti.