Redazione Social Football
Galliani al Torino. Pazza idea? Neanche tanto: il closing, fissato il prossimo 13 dicembre, si avvicina e l’avvento della proprietà cinese modificherà profondamente gli equilibri societari rossoneri. Galliani, ha gia detto che non accetterà un ruolo diverso da Amministratore Delegato, che non ha ancora voglia di smettere con il calcio e che sta valutando diverse offerte.
Il “condor” ha voglia di confrontarsi con un progetto in crescita e ambizioso. Indizi che portano dritti al Torino, dove c’è qualcuno pronto a tendere più di una mano. Quel qualcuno è Urbano Cairo, presidente granate nonché grande amico di Silvio Berlusconi che non ha mai nascosto le simpatie per il presidente non solo del Toro, ma del gruppo editoriale RCS.
Amicizie influenti a parte, Galliani è stato e resta un dirigente di tutto rispetto. Cairo e il suo entourage hanno apprezzato in particolare i suoi ultimi anni di gestione, che si legherebbero perfettamente alle esigenze del Torino. Galliani ha dimostrato, con poco budget a disposizione, di saper scegliere allenatori ( l’ingaggio di Montella) e cambiare strategia. Non più campioni affermati, ma giovani da crescere e valorizzare.
Ultimo, ma non ultimo indizio, la presenza di Mihajlovic. L’addio al Milan è stato burrascoso, ma i rapporti con Galliani sempre ottimi. L’AD rossonero ha sempre difeso l’attuale allenatore del Toro. Un motivo in più per intavolre la trattativa e ritrovarsi insieme. Per una sfida quanto mai affascinante.