Gerson regista: una prova o una speranza?

Posted By on Nov 27, 2016 | 0 comments


Luigi Pellicone

Toh, chi si vede: Gerson. Il forfait di Paredes schiude le porte al brasiliano, schierato davanti la difesa. Una speranza, più che una scelta tecnica? La sensazione è che Spalletti, alla caccia di un regista, e, considerato anche l’avversario di turno, abbia sfruttato la serata per testare le attitudini  al ruolo del brasiliano.

Gerson risponde più o meno presente all’appello. L’interpretazione del ruolo è spiccatamente brasiliana: “futbol bailado” bello a vedersi, anche se a volte poco concreto. Il ragazzo si disimpegna con il pallone fra i piedi, nel senso pieno del termine. Non perde mai il controllo e sa inventarsi la giocata. A un regista, però, è richiesto altro: dettare tempi e ritmi di gioco, prendere in mano la squadra, governare e distribuire, piuttosto che inventare. In questa ottica, Gerson deve migliorare: ha qualche passaggio a vuoto di troppo. A volte serve il compagno che ha l’uomo addosso, in altre evidenzia un pizzico di “pigrizia” nel restare nel vivo nel gioco. Spalletti lo richiama più volte, quasi lo “telecomanda”, invitandolo alla presenza a sé stesso. Certo, il Pescara era poca cosa, ma a pensarci bene, proprio l’avversario ideale per testarlo. Prova tutto sommato superata, anche se non a pieni voti. Gerson regge fisicamente quasi tutti contrasti, ma soffre se si alzano i ritmi e non ha i 90′ nelle gambeBenino con ampi margini di miglioramento.

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