Simeone non basta

Posted By on Dic 30, 2017 | 0 comments


di Vincenzo Boscaino

 

Non basta il ritorno al gol del Cholito Simeone. La fiorentina si ferma sull’ 1 a 1 in casa contro il Milan.
Il primo tempo è un monologo dei padroni di casa, che però non riescono quasi mai a mettere in difficoltà Donnarumma. L’episodio più controverso al 38’ della prima frazione di gioco: ripartenza Viola con Simeone che supera Abate con un rimpallo, in velocità poi, l’argentino dribbla anche Romagnoli che da ultimo uomo l’atterra. Per l’arbitro non è espulsione, ma solo cartellino giallo. Un momento chiave della partita, cha ha fatto arrabbiare molto Pioli: “Era un intervento da rosso: fallo da ultimo uomo e molto duro. Il VAR c’è e a volte prende decisioni giuste ma oggi non è uno di quei casi. Succede, ma è un episodio che avrebbe potuto cambiare le sorti di una gara in cui avremmo meritato i 3 punti. Il quarto uomo mi ha detto che stavano controllando l’episodio. Preferisco non commentare, altrimenti si offendono…”.
Nel secondo tempo succede tutto in tre minuti. Al 70‘ Simeone la insacca di testa alle spalle del portiere avversario raccogliendo uno splendido cross di Biraghi. L’argentino ritorna al gol, un gol che tutta Firenze aspettava ormai da troppo. Ma neanche il tempo di esultare che solo 3 minuti dopo su tiro di Suso, Sportiello la devia sui piedi di Calhanoglu che deve solo spingerla in porta.
1 a 1 e l’Europa che si allontana di 2 punti a causa della vittoria della Samp. “Quando vieni rimontato c’è sempre un po’ di amarezza e di rimpianto – ha commentato il tecnico dei Viola – la partita l’abbiamo fatta noi. Per sbloccarla c’è voluto un po’, vero, ma il pallino era solo nostro. Peccato non essere stati attenti dopo il vantaggio”. Amarezza e rimpianto usa il tecnico gigliato per descrivere la gara.
Già amarezza e rimpianto per due punti lasciati per strada che servivano per chiudere bene il 2017, per tenere il passo dei rivali, per inseguire il sesto posto. Amarezza e rimpianto, due parole, che i tifosi della Viola si augurano di non usare più nel 2018.

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