Inter, sconfitta spuntata e dirottamento d’autore

Posted By on Apr 1, 2019 | 0 comments


Giovanni Rosati

Un’occasione sprecata per la gran parte, avvenuta però nella giornata giusta per chi si sforza sempre di vedere il bicchiere mezzo pieno. Lo stop del Milan contro la Sampdoria aveva infatti posto i nerazzurri nella condizione di poter allungare dai propri cugini con una vittoria, ma allo stesso tempo di non esser scavalcati in classifica nel peggiore dei casi. Che si è invece verificato.

Un’Inter spuntata – È bastato il colpo di testa al 12’ di Milinkovic alla Lazio per espugnare San Siro contro un’Inter spuntata in tutti i sensi. Non c’erano punte infatti a disposizione di Spalletti, che alla vigilia aveva deciso di escludere nuovamente un Icardi per lui ancora fuori forma nonostante la squalifica di Lautaro. Così da centravanti ha giocato Keita, che il campo lo aveva rivisto solamente contro l’Eintracht prima della sosta dopo aver trascorso in infermeria i precedenti due mesi e mezzo e che quindi non poteva poi essere così tanto più in forma dell’argentino. E difatti il senegalese si è arreso alla stanchezza all’83’, lasciando a Politano e Vecino il compito di riempire l’area di rigore. Non esattamente due attaccanti di ruolo.

A proposito dell’uruguagio: dopo aver inciso notevolmente nel derby con la nuova posizione da trequartista atipico, stavolta è tornato a fare la mezzala deludendo le aspettative e lasciando più spesso a Borja Valero il compito di gravitare tra le due linee biancocelesti. Così con un centravanti che in stagione non aveva mai giocato in quella posizione (lo ha fatto invece nel Principato di Monaco) e il miglior incursore limitato dal sistema pensato dal suo allenatore per la partita, l’Inter ha tenuto palla per un’eternità (65% di possesso) ma inciso poco. È vero, i tiri sono stati ben 18, ma la metà di essi è arrivata da fuori area e nel concreto le occasioni più clamorose le ha avute sempre la Lazio. Tra parentesi, all’esterno del nuovo stadio bisognerebbe considerare di erigere un monumento a Handanovic dopo che al proprio portfolio ieri ha aggiunto anche le parate su Bastos, Caicedo e Luis Alberto.

Dirottamento – Un carattere difficile sempre alla ricerca dello scontro, delle scelte tecnico-tattiche non sempre azzeccate, risultati sotto il livello della rosa nerazzurra. Sono diverse le colpe imputate e imputabili dai tifosi meneghini a Luciano Spalletti, il quale ha però stavolta estratto il coniglio dal cilindro. C’è infatti quanto meno da riconoscere al tecnico di Certaldo di aver sfruttato un punto sul quale in molti lo stanno attaccando – gli attriti con Icardi – per distogliere l’attenzione dal risultato infelice della sua squadra. Nella conferenza stampa post-partita sono arrivate parole piuttosto dure contro Maurito, come “Mediare con un calciatore per fagli mettere la maglia dell’Inter è umiliante per i tifosi” oppure “Domandiamo ai tifosi se fa a loro piacere che un giocatore debba esser pregato per vestire questa maglia”.

E così i titoli non sono stati sull’occasione persa o sulle difficoltà evidentemente dimostrate sul terreno di gioco dal suo undici, ma su quelle parole taglienti che hanno gettato benzina sul fuoco mediatico definito caos-Icardi. E se il saper distogliere l’attenzione dai problemi della squadra è sempre stato individuato come punto di forza del vincente Mourinho, non c’è ragione per non riconoscere lo stesso anche a Spalletti. Certo, lo Special One la attirava su di sé mentre Spalletti la scarica su Icardi: forse c’è solo da affinare un po’ la tecnica.

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