Uefa e Superleague: il grande bluff parte seconda

Posted By on Ago 12, 2021 | 0 comments


(di Giuseppe Porro)

Era il 20 aprile, ovvero all’indomani della “notizia bomba” della creazione della Super League che scrivemmo del grande bluff (http://socialfootballtv.com/2021/04/20/uefa-e-superleague-il-grande-bluff/). Ovvero che la tanto decantata guerra tra i vertici Uefa, e i reietti e super potenti dei club sarebbe durata poco più della guerra anglo-zanzibariana.

Il calcio è in rivolta, il calcio è scandalizzato, il calcio è schifato, “IL CALCIO È DI TUTTI”. Questo è il messaggio che si è fatto passare dopo la scissione tra i potenti e i potenti messi li dai potenti. D’altronde come già avevano scritto: “canis canem non est”, ho detta in parole povere tra cani non si mordono, e così e successo.

Lo spettro di esclusioni, punizioni, multe o squalifiche, è svanito nel nulla. Le minacce di ritorsioni si sono sciolte come neve al sole. Ora a più di tre mesi dal fallito golpe, dove tutto sembra tornato alla normalità, IL CALCIO DI TUTTI torna ad essere il calcio di pochi.

Gli inglesi sconfitti sonoramente dagli italiani su tutti i campi, anche se si fossero fatte delle semplici gare di rutti in questa che per loro resterà una maledetta estate sportiva, spendono e spandono all’impazzata facendo spesa anche in casa nostra.

Ma è il PSG che la fa da padrone, inserendo dei super innesti ad una super squadra che diventa cosi una squadra monstre che nemmeno nell’immaginario collettivo di chi gioca alla Playstation c’era. Allora torna in auge il nostro interrogativo, è davvero IL CALCIO DI TUTTI?

Nel business soccer clientelare non c’è più spazio per la passione, per il romanticismo, per le belle storie di calcio. D’altronde il calcio è un azienda che muove miliardi di euro, e molte società hanno i conti in rosso e i rubinetti comunque aperti.

Ed ecco che torna all’orizzonte la sagoma della Super League, e coloro che combattevano il mostro si trovano essi stessi ad essere il mostro da combattere. La Super League non c’è, ma c’è sotto l’egida dell’Uefa.

D’altronde si sa che il potere logora chi non c’è l’ha, e il progetto Super League non è del tutto tramontato con gli esclusi pronti a dar battaglia per tuffarsi tutti insieme sul ricco piatto e non lasciarlo solo agli altri commensali.

Mentre per arginare la Super League stessa si da modo ai club con proprietà dai fondi inesauribili di poter fare bello e cattivo tempo. Alla barba del tanto sbandierato fair play finanziario, della passione dei bambini, del romanticismo dei nonni, IL CALCIO DI TUTTI quindi è, e resterà sempre di più il calcio di pochi.

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