Nicola Ciacciarelli
Passo indietro non indifferente quello nel derby per la Juve. Un pari, che al contrario di quel che dice mister Allegri, non può esser definito come ”punto guadagnato”. I bianconeri sono tornati ad esser passivi, bassi e hanno perso il duello fisico con il Toro. La Juve non è sembrata pronta alla battaglia, quasi impreparata al tipo di gara che prediligono i granata. L’atteggiamento di Madama è stato spiazzante.
Il pari di Belotti, in risposta al gol di De Ligt (ancora una volta il migliore) è l’ovvia conseguenza per una squadra pigra, che ha preferito vivacchiare sull’1-0 sperando di portare in porto il risultato. Ma stavolta le assenze in difesa non potevano far dormire sogni tranquilli al mister, costretto ad adattare Alex Sandro al centro per gli infortuni di Bonucci, Chiellini e, all’ultimo, Rugani. Alla Juve sarebbe servita tutt’altro tipo di gara. Anche più paziente, fatta di possesso palla ragionato e soprattutto una riaggressione immediata in caso di palla persa. Mancava l’energia forse e la fame del Toro ha avuto la meglio. L’1-1 finale è un ottimo risultato per i granata, che rimangono a secco di vittorie nella stracittadina, ma evitano l’ennesima sconfitta e soprattutto sgambettano i cugini.
Qualcuno parla di entusiasmo post Vlahovic già finito. Vero è che il serbo da solo non poteva e non può problemi evidenti in casa bianconera. Ieri lui, come tutto il tridente d’attacco, è mancato all’appello. Sia Dusan, che Dybala e Morata non si sono adattati al gioco maschio degli uomini di Juric. La Juve ha infatti un bisogno spasmodico di pareggiare l’energia del suo avversario, visto che rimane piuttosto carente nel palleggio. Altrimenti l’insuccesso è dietro l’angolo.