di Mattia Deidda
17-02-2016
Zidane ci crede, e fa bene. Non parliamo del passaggio del turno contro la Roma, dove evidentemente il tecnico francese parte favorito, bensÏ della vittoria finale della Champions League. Alla guida dei blancos da inizio gennaio, l’ex calciatore del Real Madrid ha subito dimostrato le sue qualità. Non è semplice approdare su una panchina a campionato in corso, figurarsi se si parla della società calcistica pi˘ importante di sempre. Giocatori del calibro di Ronaldo, Benzema, Sergio Ramos, hanno la capacit‡ di ìdivorartiî se non riesci a convincerli pienamente; sicuramente aiutato dal negativo lavoro svolto da Benitez, i calciatori hanno accettato il transalpino come guida. In campionato ha collezionato sei presenze, cinque vittorie ed un pareggio, in Champions arriva l’esordio assoluto contro i giallorossi.
PERIODO DI RECORD : Negli ultimi anni le regole sono cambiate. Vincere il Triplete, ovvero le tre coppe stagionali pi˘ importanti (campionato, coppa nazionale e Champions League), era un’impresa difficile da immaginare, figurarsi da realizzare. Dal 2008 Ë cambiato tutto: il primo è stato il Barcellona, poi l’Inter, poi il Bayern Monaco, poi nuovamente il Barcellona, che in finale ha sfidato la Juventus, anche lei pronta a vantarsi del titolo, con campionato e coppa Italia già messe in bacheca. Per il Real Madrid sarà impossibile puntare a vincere tutto: la coppa del Re li vede già fuori, così come il campionato dove occupa la terza piazza, dietro Barcellona (+4 che potrebbe diventare un +7) e Atletico Madrid (+1). Ma in Champions League c’è un’altra sfida che attende Zidane.
ZIDANE E L’EUROPA : Zidane ha vinto la nona Champions League da giocatore del Real Madrid -impossibile dimenticarsi la perla con cui decise la finale contro il Leverkusen- e la famosa Decima da assistente di Ancelotti. Adesso punta all’undicesima, nel suo primo anno su una panchina di spessore. Non è fantasia. Come detto prima, le regole sono cambiate, e proprio come i Triplete arrivano a dismisura, gli allenatori al loro primo anno su una panchina continuano ad alzare quella coppa dalla grandi orecchie. Iniziando dal 2008, Guardiola all’esordio nel Barcellona alza il trofeo contro lo United. Due anni dopo Di Matteo, entrato in corsa proprio come Zidane, vince quella coppa che Abramovic chiedeva tanto, e che mai avrebbe pensato di portare a casa con l’italiano. Poi c’è Ancelotti, nel 2013-14, che raccoglie l’eredità di Mourinho e riesce nell’impresa mancata al portoghese: portare a Madrid la Decima al primo tentativo. L’ultimo è Luis Enrique, l’anno scorso, che al primo anno da allenatore del Barcellona regala un finale di carriera degno di un film a Xavi. Tra tutti questi merita una parentesi Allegri, proprio come i suoi colleghi vicino a vincere la coppa al primo anno sulla panchina della Juventus, se non fosse stato per l’ex tecnico della Roma.
Vincere la Champions League al primo tentativo non è semplice, ma sta succedendo spesso. E da un allenatore che l’ha vinta da giocatore, insieme ad innumerevoli altre coppe tra cui un campionato del mondo ed un pallone d’oro, ci aspettiamo che l’impresa possa essere ripetuta nuovamente.