di Marco Cannaviccio
Sudamerica, fucina di giovani talenti per il calcio europeo. C’è un vero e proprio business intorno alla compravendita di giovanissimi calciatori in erba, con fondi e club che vivono di queste operazioni. Le squadre sudamericane sopravvivono cedendo i loro migliori talenti in Europa alzando spesso a dismisura il prezzo del cartellino, confidando che i club del vecchio continente si facciano abbindolare un po’ troppo facilmente e spendano cifre spropositate.
Scelta miope: pochissimi club europei prendono in considerazione il mercato sudamericano over 25. Opportunità semplice quanto coerente: i club sudamericani, come noto, tendono a far esordire il prima possibile in prima squadra i giovani calciatori, così da rivenderli a peso d’oro. In questo contesto i calciatori di età avanzata rivestono un ruolo più marginale e, in alcuni casi, una loro cessione viene vista in maniera decisamente positiva dal club.
Gli over 25 sudamericani rappresentano. dunque, una risorsa: il venditore ha la possibilità di liberare un posto che sarà riempito da qualche giovane talento in rampa di lancio e quindi è ben disposto a vendere. L’acquirente ha la possibilità di comprare un calciatore esperto e maturo ad un prezzo spesso inferiore rispetto all’effettivo valore.
Sia ben chiaro, non si parla di acquisti in grado di cambiare radicalmente una squadra e questo tipo di discorso non vale certo per i top club, i quali puntano solo all’eccellenza. Ma una squadra di buon livello, in Sud America può tranquillamente trovare ragazzi come Elias (Corinthians), Mora (River Plate), Ganso (San Paolo) o Barovero (River Plate), tutta gente di buon valore, pronta per il salto in Europa e dal prezzo più che accessibile.