Milan Fiorentina 1962

Posted By on Feb 19, 2017 | 0 comments


Antonio Capotosto

Milan-Fiorentina significa la prima sconfitta -in campionato di Sacchi e Zaccheroni, la certezza matematica del quindicesimo scudetto rossonero. Ma anche il crocevia verso l’ottavo tricolore, l’ultimo di Gipo Viani.

Torneo 1961-’62, l’incipit di Nereo Rocco da allenatore del Diavolo, quello dell’esordio in A del Mantova. Un campionato che sembrava destinato sull’altra sponda del Naviglio, quando la Beneamata conquistò la vetta solitaria dall’ottava giornata virando la boa con quattro lunghezze su Fiorentina e Bologna. Cinque sul Milan, anche se nella prima di ritorno il Diavolo approfittò del ko rossoblu a Palermo. Alla diciannovesima la Roma sbancava il Meazza nerazzurro portandosi a due punti. Il 20 gennaio ecco il primo colpo di scena: la formazione gigliata liquidava la Beneamata raggiungendola così in vetta. Due squadre in testa? Tre, considerato che sei vittorie consecutive consentirono l’aggancio anche dei rossoneri. Ma due settimane più tardi l’Inter si aggiudicava la stracittadina, sfruttando il pareggio viola con il Catania. Fino alla ventisettesima Inter e Fiorentina si affiancavano e inseguivano, ma il 4 marzo arrivò la sentenza definitiva, con gli uomini di Helenio Herrera sconfitti di misura a Palermo. A Milano il Diavolo trafisse i gigliati, con Rivera subito a segno. Poi solo doppiette: Altafini, Barison e quella gigliata di Milani. Per il povero centravanti veneto è stata la seconda e ultima nei campionati in maglia rossonera. Il Diavolo si avviava verso lo scudetto, conquistato alla penultima giornata. Il primo titolo per il Golden Boy e Nereo Rocco. Incipit scudettato per il fido Trapattoni e il giovane Lodetti, explicit invece di Francesco Zagatti e del discepolo Cesare Maldini (ereditarono la fascia di capitano dopo il ritiro di Liedholm, passato alla guida delle giovanili). Per Gigi Radice è stato il tricolore con più presenze, l’unico di Gino Pivatelli, Mario David e Dino Sani. Il brasiliano è stato fondamentale, approdato a Milano dopo l’addio dell’inglese Jimmy Greavers, il quale non legò con il Pàron. La Fiorentina si classificò terza (sulla piazza d’onore l’Inter), con Aurelio Milani capocanniere del campionato assieme ad Altafini: era la seconda volta che un bomber viola saliva sul gradino più alto della classifica marcatori.

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