Michele Pepè
E’ finita. Termina alla terza partita della fase a gironi il cammino a Russia 2018 del Senegal, sconfitto ieri per 1-0 dalla Colombia. La squadra di Aliou Cissè aveva un girone equilibrato, quanto complicato, ma ieri, come sapevamo, gli africani avevano a disposizione due risultati su tre per poter accedere agli Ottavi di Finale. Ai “Leoni della Teranga” va il merito di aver giocato con carattere , convinzione e agonismo (al contrario di ciò che è invece accaduto in Giappone-Polonia) ma forse non a sufficienza . Probabilmente il fattore psicologico di avere due risultati su tre ha inciso molto sulla condizione mentale del Senegal che, impaurito, ha perso l’opportunità di volare alle fasi finali. Il girone H, sulla carta, vedeva come favorite per il passaggio del turno Colombie e Polonia: il Senegal è riuscito nell’impresa di eliminare la Polonia prima, e ha rischiato di buttare fuori dalla competizione anche i sudamericani. La preoccupazione che Cissè ha mostrato alla vigilia era più che lecita: i suoi infatti sono sembrati accontentarsi del pareggio e poi, quando hanno subito gol da calcio piazzato di Mina, hanno incominciato a giocare “seriamente”. Andando a rianalizzare il percorso generale dei senegalesi, possiamo raccontare di una “favola” che si è conclusa, ma verrà ricordata per molto in patria, come la squadra che ha battuto la Polonia e che ha chiuso un Girone Mondiale con 4 punti. Il Giappone , impegnato in contemporanea contro la Polonia, ha giocato l’arma della furbizia, accontentandosi di consegnarsi all’avversario e accettando la sconfitta per 1-0 che ha permesso per differenza reti l’approdo agli ottavi di finale. Nonostante l’eliminazione il Senegal non può altro che far rientro in patria a testa altissima, meritevole di aver onorato la maglia dalla prima all’ultima gara: questa batosta dovrà servire a Cissè e ai suoi ragazzi per il futuro, nel quale gli africani avranno sicuramente più esperienza.