Giandomenico Tiseo
La vittoria della compattezza e della determinazione. Nessuna sorpresa allo Stadio Olimpico di Sochi nell’ottavo di finale tra Uruguay e Portogallo: sudamericani avanti in questi Mondiali 2018, ai quarti sarà grande sfida contro la Francia, ko (2-1) i lusitani e Cristiano Ronaldo.
Le magie di Edinson Cavani, assist sul gol di Luis Suarez e tiro a giro da incorniciare, hanno permesso alla compagine allenata dal “Maestro” Oscar Washington Tabarez di prevalere, conquistandosi meritatamente il passaggio di turno. E’ più squadra la selezione uruguaiana. Lo si capisce da subito da quel 4-4-2 che, a seconda delle necessità, si trasforma in un 3-5-2 per il movimento di Laxalt, grande dinamismo come al solito. Si era detto in sede di presentazione che i ragazzi di Tabarez avrebbero cercato di inaridire il palleggio dei portoghesi. Così è stato.
Suarez e Cavani, oltre che terminali offensivi di grandissimo valore, si sono sfiancati in un lavoro senza palla impressionante, animati da tanta tanta “garra”. Un gioco di sacrificio e corsa, quello dell’Uruguay, in stile Atletico Madrid per certi versi. Parli dell’Atletico e pensi a Godin, riferimento difensivo della formazione di Simeone, che anche in Russia sta offrendo prestazioni di valore e ieri si è eretto a totem della retroguardia uruguagia.
L’unico passaggio a vuoto è il gol di Pepeche non cambia la storia di una partita vinta sulla voglia di aggredire. Un Cristiano Ronaldo reso inoffensivo ed ammonito al termine dei 90′ è un po’ la chiusura del cerchio per la Celeste, preoccupata però per l’infortunio del suo Matador, in vista di quel che sarà.