Monaco, si punta sul cuore

Posted By on Ott 24, 2018 | 0 comments


Alessandro Nardi   Spesso, quando le cose non vanno per il meglio, si tenta di dare una scossa alla squadra puntando sui sentimenti. Lo fece la Roma, in una stagione balorda, che la vide salvarsi solo alla penultima di campionato e dopo aver cambiato tre allenatori si affidò al “Totem” Bruno Conti, per evitare guai seri. La stessa cosa sta facendo adesso il Monaco. Penultima in campionato, non ha gioco e soprattutto anima, il tecnico venezuelano Jardim cacciato. Chi prendere al suo posto? Conte? No Henry. Questa è stata una scelta chiaramente di cuore, il Monaco, pur non avendo le disponibilità economiche di qualche anno fa, è perfettamente in grado di convincere tecnici di alto livello a mettersi a disposizione. Eppure hanno puntato sull’ex di turno. Henry non ha una grande esperienza d’allenatore, anzi, questa è la sua prima esperienza vera. In precedenza, negli ultimi due anni, ha fatto il vice nella nazionale belga e non ha mai fatto il capo allenatore. Può rivelarsi una scelta molto azzardata, per una squadra nettamente in difficoltà, che deve ritrovare sé stessa. Se da una parte a livello di cuore, di propulsione emotiva questa scelta può rappresentare un plus, a livello tecnico e pratico, può rivelarsi un boomerang. Affidarsi ad un tecnico giovane ed inesperto, soprattutto inizialmente, può portare a perdere altri punti preziosi e mettere a repentaglio il campionato e la qualificazione, quanto meno in Europa League, tramite il terzo posto nel girone di Champions. La partita di questa sera, contro i belgi del Club Brugge, è uno sparti acque importantissimo da questo punto di vista. I neroazzurri sono tutt’altro che una squadra sprovveduta, nelle giornate migliori metto in mostra un buon gioco e delle buone individualità, anche se rimangono troppo fragili a livello difensivo. In teoria il Monaco rimane molto più forte, ma in questo caso, la variante Henry, potrebbe pesare in negativo. Quanto un tecnico inesperto può tenere in mano una gara a livello di Champions League? Le scelte di cuore sono sicuramente emozionanti, non sempre sono quelle giuste.

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