Giandomenico Tiseo Le aspettative allo Stade de Suisse di Berna c’erano per il Valencia di Marcelino, impegnato nel terzo incontro del girone H della Champions League 2018-2019. L’avversario era lo Young Boys che prima di questo incontro di reti ne aveva siglate 0 e subite 6. La truppa spagnola quindi si presentava coi favori del pronostico.
Il calcio però ti stupisce sempre e sul rettangolo verde elvetico è accaduto che sia stato il portiere degli ospiti Neto il migliore in campo. Sì perché dopo la marcatura a metà del primo tempo di Batshuayi, la formazione valenciana si è spenta minuto dopo minuto consentendo ai rossocrociati di imbastire le proprie manovre ben congeniate, pervenire al pareggio con Hoarau su rigore e subire la pressione avversaria suggellata dal palo a 3′ dal termine di Sanogo.
Una vera delusione questo Valencia che dal suo statico 4-4-2 non ha saputo smuoversi. Rodrigo e il citato Batshuayi sono stati coinvolti pochissimo nella manovra offensiva e Parejo, reo anche del fallo da rigore su Hoarau, e Kondogbia non hanno dato grande continuità nelle due fasi. In sostanza si è vista una squadra piatta, priva di spunti, che ha subito nettamente l’iniziativa degli avversari nella ripresa riuscendo a rimanere a galla solo grazie all’ottima prova dell’estremo difensore ex Juventus.
Una partita che, anche per questo, sa di bocciatura anche se il ko del Manchester United contro la Vecchia Signora lascia ancora delle speranza di passaggio di turno ai ragazzi di Marcelino.