Inter: la difesa scricchiola, il duo offensivo domina e la squadra finalmente compete

Posted By on Ott 21, 2019 | 0 comments


Giovanni Rosati

L’Inter espugna il Mapei Stadium in questa 8^ giornata di Serie A rifilando un 4-3 al Sassuolo che vale i tre punti ma non risparmia dalla sofferenza finale i tifosi nerazzurri. Il bottino è pieno, e questo va sottolineato per una squadra che punta a contendere il titolo a chi lo vince consecutivamente da otto anni. D’altra parte, però, la sfida ai ragazzi di De Zerbi ha anche evidenziato alcuni aspetti sui quali Conte dovrà certamente riflettere e lavorare.

GLI INSOSPETTABILI PRECEDENTI – Preambolo: chi ha pensato, ricordando i due 7-0 dei primi anni del Sassuolo in Serie A, che la sfida tra queste due squadre fosse sempre stata solo una formalità per i meneghini, si è sbagliato di grosso. Dopo tre vittorie consecutive negli scontri diretti, infatti, l’Inter ha accumulato contro gli emiliani un parziale incredibilmente negativo, tanto che – nonostante la vittoria di ieri – il bilancio di vittorie è ancora in rosso per i nerazzurri, sotto per sette a cinque. L’ultimo trionfo risaliva per esempio al 2016, grazie al gol-vittoria di Candreva, dopodiché erano arrivate quattro sconfitte consecutive e un pareggio. In poche parole, dalla barzelletta dei 7-0 con cui si era iniziato, alla fine il Sassuolo era diventato proprio la bestia nera dell’Inter.

I CONTRO – Tornando al campo, abbiamo detto che Conte dovrà riflettere su alcuni aspetti non entusiasmanti messi in mostra ieri dai suoi. Uno è l’adattamento di alcuni dei nuovi acquisti. C’è da far crescere ancora un po’ Bastoni prima di poter ricevere da lui lo stesso rendimento dei titolari, ma c’è soprattutto da risolvere alcune questioni sulle fasce laterali. Biraghi, arrivato dalla Fiorentina in estate, non è ancora stato in grado di sostituire soddisfacentemente Asamoah, pur avendo nelle proprie caratteristiche le possibilità addirittura di scalzarlo dallo scacchiere di Conte. È però sulla destra il vero guaio. Con D’Ambrosio ai box, i nerazzurri possono contare su un Candreva incredibilmente “risorto” dopo l’arrivo del nuovo tecnico, ma che a 32 anni non potrà permettersi di non riposare, considerando anche i suoi compiti a tutto campo. Lazaro, quello che durante la scorsa sessione di mercato sembrava dover essere il titolare su quella corsia, sta deludendo ogni volta in cui viene chiamato in causa. Solo 41 minuti in Champions contro lo Slavia, deludenti. Solo 17 in Serie A trovati proprio ieri, deludenti anche questi. Starà a Conte farci ricredere e dimostrare che al suo giocatore serva solo un po’ tempo extra per l’ambientamento.

Il dato che più salta all’occhio dalla partita di ieri è però certamente quello delle tre reti incassate, un record in negativo per l’Inter 2019/20 che al massimo ne aveva concesse due ad armate come Barcellona e Juventus. Il computo totale dei gol subiti in campionato è inoltre giunto a quota sette, con l’Udinese (6) che ha dunque scalzato i nerazzurri come miglior difesa della nostra Serie A. Significativa è stata la serpentina di Boga in preparazione della rete del definitivo 3-4. L’attaccante ghanese ha ricevuto palla da Duncan sulla trequarti, è passato tra Lazaro e Brozovic che tentavano il sandwich, ha scartato allo stesso tempo anche Skriniar e per ultimo De Vrij (che era anche alle prese con Caputo), piazzando infine il pallone all’angolino e superando così Handanovic. Non si può paragonare questo gol con quello di Maradona all’Inghilterra o di Messi al Getafe, ma l’impotenza di giocatori di primissimo livello contro l’ala neroverde è parsa quasi altrettanto evidente. E non può star bene a chi vuole vincere il campionato.

I PRO – Se da una parte l’Inter non ha più la prima, ma la seconda miglior difesa della Serie A, dall’altra ha però anche il secondo miglior attacco (18 gol) dopo quello dell’Atalanta (21). L’infortunio di Sanchez l’ha privata di un importante tassello del suo pacchetto offensivo, dalle caratteristiche uniche in rosa. La risposta è però arrivata dai due centravanti, che hanno segnato una doppietta a testa e hanno dimostrato un’ottima intesa pattuendo di tirare un rigore a testa: “Dopo aver tirato contro il Cagliari, Lukaku ha detto che mi avrebbe lasciato il successivo – ha detto Lautaro nel post-partita – Ne stiamo tirando uno e uno, ma l’importante è che la palla stia entrando”. E tutto ciò mentre Sensi, il giocatore più produttivo delle prime giornate, è finito in infermeria per un discreto periodo di tempo. Il dato migliore è però che, dopo otto giornate di campionato, l’Inter è effettivamente una reale contendente al titolo. A un solo punto dalla Juventus capolista, i nerazzurri hanno davvero trovato in Conte l’uomo del cambiamento, che ha riportato la società meneghina a lottare per il vertice un decennio dopo i fasti del Triplete. E se il paragrafo dei contro è lungo il doppio di quello dei pro, amici interisti, non disperate: si tratta solo di accorgimenti per poter effettivamente puntare al jackpot. L’Inter è tornata a competere.

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