Inter: vittoria sofferta, ma niente sorpasso. La beffa arriva a 24 ore di distanza

Posted By on Ott 31, 2019 | 0 comments


Giovanni Rosati

Al 93’ minuto di Juventus-Genoa, il var annulla per fuorigioco il gol che aveva riportato in vetta alla classifica i padroni di casa. Perché parlare di questo? Perché se quella partita fosse finita in quel momento, per l’Inter sarebbe stata tutta un’altra cosa. La scorsa settimana i meneghini avevano mancato il sorpasso pareggiando contro il Parma, ma stavolta sembrava proprio fatta. E invece rigore per la Juve nel finale e gol della vittoria siglato da Cristiano Ronaldo nel sesto minuto di recupero. Juve ancora in testa, Inter ancora dietro.

Il proprio dovere, i nerazzurri lo avevano fatto già 24 ore prima dei diretti avversari battendo per 2-1 il Brescia di Corini, che per l’occasione ha cambiato sistema di gioco mettendosi a specchio con l’avversario e creando tanti duelli individuali. Il suo Brescia ha giocato bene e creato tanto e, non fosse stato per un miracoloso Handanovic, probabilmente avrebbe anche raccolto di più. La fortuna gli ha tolto qualcosina sul vantaggio interista, arrivato con una conclusione di Lautaro resa irraggiungibile per il portiere Alfonso da una deviazione del difensore Cistana, ma il karma gli ha restituito il favore sull’autorete di Bisoli. Non c’entra invece l’allineamento degli astri sul gol del temporaneo 2-0 di Lukaku: il belga si trova finalmente in condizione di attaccare fronte alla porta ed estrae dal cilindro una rete meravigliosa.

Due punti su cui riflettere: la stanchezza e i gol subiti. Riguardo la prima, ci hanno pensato i diretti interessati ad ammettere un fisiologico debito di ossigeno dovuto alle tante gare in pochi giorni. Ne ha parlato nel post-gara Lautaro, ma anche Candreva, uno che pareva da qualche anno non avesse le carte in regola neanche per qualche apparizione sporadica e che ora, con Conte, le sta giocando praticamente tutte. Con gli infortuni di mezzo, Sanchez e Sensi tra tutti, servirà un aiuto dalle seconde linee, che devono convincere il tecnico a fidarsi di loro e poi ovviamente ripagare tale fiducia sul campo. Per quanto riguarda le reti concesse, invece, un dato è importante e sicuramente connesso anche al primo punto: nel mese di ottobre, durante il quale i nerazzurri hanno disputato sei partite, la porta di Handanovic non è mai rimasta inviolata. E la striscia di gare consecutive arriva in realtà a sette, considerando l’ultima di settembre contro la Samp. Per vincere serve segnare un gol in più dell’avversario, è vero, ma per una squadra di Conte con un reparto difensivo così forte, comunque è un dato da tenere d’occhio.

Ora testa al Bologna: questa volta è arrivata la beffa al 96’ di una gara disputata 24 ore dopo la vittoria sul Brescia, ma non sarà sempre così. E quando ci sarà un nuovo passo falso, stavolta bisognerà approfittarne.

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