(di Gianluca Guarnieri) Finisce il campionato e con esso un tabu, ovvero quello dell’incapacità della Roma di vincere (ed anche di pareggiare nell’Allianz Stadium della Juventus. Stavolta, dopo una serie infinita di sconfitte i giallorossi centrano il bersaglio sconfiggendo i padroni di casa campioni d’Italia per 3-1. Una partita che a rigor di classifica non dice nulla visto il titolo dei bianconeri e il quinto posto romanista già acquisito ma per gli uomini di Fonseca un successo importante, ottenuto a pochi giorni dalla super sfida di Europa League contro il Siviglia, nel match più atteso della stagione. Giallorossi che vanno in svantaggio, come spesso è accaduto nella stagione dopo circa 6 minuti: corner di Rabiot, posizionamento sbagliato della difesa e Higuain è rapido da consumato uomo d’area ad anticipare Zappacosta e a battere Fuzato (esordio per il giovane portiere brasiliano) ed a siglare l’1-0. Una rete che sorprendentemente rallenta la spinta degli uomini di Sarri a vantaggio dei capitolini, che hanno il pregio di non disunirsi e di trovare il pari al 23’ con il goleador da trasferta Kalinic che è rapido su corner di Perotti a bruciare sul tempo Rugani e Bonucci e di testa a far secco Szczesny per l’1-1. La Roma prende le redini della gara, e segna il 2-1 con un gran goal del baby Calafiori ma l’arbitro Rocchi (oggi la sua ultima direzione di gara) annulla per via del pallone uscito sul corner. Poco male, visto che proprio il giovanissimo talento si procura un rigore, subendo il fallo da Danilo, alquanto ingenuo nel far fallo sul terzino romanista, bravo a liberarsi con una finta alla Marco Delvecchio dei bei tempi. Dal dischetto lo specialista Diego Perotti non concede scampo al suo ex compagno Szcezsny trasformando implacabilmente, per il 2-1. Nella Ripresa arriva il tris: azione personale di Zaniolo che fa il suo consueto e spettacolare Coast to coast, servendo in maniera perfetta Perotti che mette in rete, complice anche la deviazione di un difensore juventino. E’ un vero colpo del Ko e alla Juve non basta neanche un palo di Ramsey a cercare di riequilibrare una situazione compromessa. La Roma espugna lo Stadium e si toglie un fardello dalle spalle durato dal 2011, terminando il campionato a 70 punti, quinta solitaria ed in Europa League. Certo manca e parecchio la qualificazione alla Champions League e non si è riuscito a confermare ancora Chris Smalling e a vincere le resistenze dello United, ma di sicuro, questo, è un buon viatico per la sfida europea con Monchi, Lopetegui e il Siviglia. Un avversario complicato e temibile di sicuro, ma la Roma che nelle ultime 8 gare ne ha vinte 7 pareggiandone una (con l’Inter e l’incredibile rigore di Spinazzola…) può riuscire nell’impresa. Lo sapremo giovedi prossimo a Duisburg.
