Roma, tenera è la notte…

Posted By on Mag 16, 2021 | 0 comments


(di Gianluca Guarnieri) Stavolta la notte è tenera. Tenera come quelle di Francis Scott Fitzgerald. Una notte di Maggio, dolce come la primavera e la vittoria. La notte del derby è giallorossa, a differenza di quella di Gennaio. Finisce 2-0 per la squadra di Fonseca, che fa svanire di fatto le chance Champions di Inzaghi e soci, ormai tagliati fuori dalla corsa per l’Europa che conta. Al suo passo d’addio sulla panchina del Club di Piazzale Dino Viola, Paulo Fonseca si regala un successo che mitiga l’amarezza della separazione e di una stagione che avrebbe potuto regalare gioie maggiori. Delude la Lazio, troppo legata alla buona luna dei suoi calciatori più tecnici, vedi Milinkovic-Savic e Luis Alberto mai incisivi, e a Immobile isolato senza il suo partner d’attacco preferito Correa, mal sostituito da Mouriqui. Tra i migliori degli “Oro e Porpora” Edin Dzeko, autentico perno offensivo giallorosso, capace di giocare su tutto l’arco dell’attacco romanista, autore dell’assist per il goal di Mhkitaryan (Mourinho non dovrebbe lasciarlo partire…) ed autentica bestia nera per Acerbi, spesso saltato e costretto al doppio cartellino giallo nel finale di gara. Buone le prove dei più giovani: Darboe e Fuzato non hanno fatto rimpiangere i titolari, con il giovane gambiano perfetto nel chiudere le linee di passaggio biancocelesti e a ripartire, non soffrendo affatto il confronto con i ben più esperti dirimpettai laziali, mentre l’ex portiere del Palmeiras si è regalato un match da ricordare con ben tre interventi preziosi, soprattutto nella ripresa con la parata sul colpo di tacco di Immobile sotto misura. Belli i goals di Mhkitaryan (deviazione di piatto destro al volo, dopo uno scambio El Shaarawy-Dzeko e l’assist del bosniaco) e di Pedro (gran conclusione da fuori area di sinistro, che batte l’incolpevole Reyna). Apprezzabile l’omaggio finale di Pellegrini e compagni, ai tifosi assenti per le disposizioni anti pandemia, con tanto di t-shirt celebrativa e foto sotto la curva Sud deserta, ma impreziosita dalla scenografia benefica di “Roma Cares”.  Fonseca può sorridere, con un commiato positivo e il ringraziamento a tutto il “mondo Roma” (tifosi, Città, società) esternato con un’eleganza fuori dal comune per un gentleman difficilmente riscontrabile nel mondo del calcio. Due anni sicuramente importanti per la sua crescita da tecnico ed una panchina da lasciare in eredità al celeberrimo connazionale Jose Mourinho. Un’era che si chiude e una che comincia, sempre sotto il segno della bandiera lusitana, per un (Super) allenatore completamente differente. Uno “Special One” in cerca di rivincite, proprio come la comunity romanista. Un matrimonio che si doveva fare, con la benedizione della famiglia Friedkin. Il futuro è adesso, ma nel frattempo la Roma può godersi la notte del derby. Tenera è la notte. 

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