Roma: era Pallotta il vero problema?

Posted By on Feb 16, 2022 | 0 comments


(di Giuseppe Porro)

Partiamo da un presupposto, anzi da un dato di fatto. La Roma non si discute si ama o almeno così dovrebbe essere, quindi chiunque sia a mettere i soldi (più o meno) per i tifosi deve andare bene (più o meno) sempre e comunque, o perlomeno lo dobbiamo fare andare bene per forza come quando si prende una medicina amarissima.

La Roma (almeno la mia) ha visto Viola e Sensi (padre), ma anche Ciarrapico e Di Benedetto, poi Pallotta ed oggi Friedkin, ma dare le patenti da presidente è antipatico come dare le patenti da tifosi, non è corretto come quando si dice e più forte Maradona o Pele, i paragoni non reggono.

Senza scomodare Viola e Sensi (padre) due, anzi i due presidenti storici della Roma: inarrivabili; indescrivibili e inavvicinabili, da quando è sbarcato a Roma Di Benedetto (e poi Pallotta) ma anche prima con l’ultimo periodo di Rosella Sensi questa società ha cambiato tanto anzi troppo per poter programmare un futuro.

E li che va cercato il problema, in dieci anni la Roma ha visto: 5 presidenti; 9 allenatori; 6 direttori sportivi che hanno generato un giro vorticoso di giocatori o presunti tali, che tra acquisti; cessioni; prestiti; giovani etc. hanno visto varcare i cancelli di Trigoria a circa 400 calciatori, una cosa indescrivibile e pazzesca.

Senza contare i dirigenti che si sono seduti in tribuna all’Olimpico per fare gli interessi giallorossi, che per quanti sono stati e sono ora avrebbero riempito il settore intero. Insomma, molto molto fumo e poco poco arrosto, tutto questo a spese della Roma e della passione dei tifosi stessi.

Pallotta ha sbagliato e non ha avuto il suo stadio, ma lo stadio non era per Pallotta ma per la Roma è non abbiamo voluto capire dividendoci tra simili mentre una casa giallorossa servirebbe come il pane. Friedkin vola basso, non fa tuffi in piscina, non fa proclami, ed è sempre presente allo stadio, ma parla poco anzi per nulla, mentre in tutto questo tourbillon ci vuole equilibrio.

Ovviamente non si può pretendere che gli americani facciano i romani non essendo di Testaccio o Trastevere, sono imprenditori e sono qui per monetizzare, ma un pò di studio e di preparazione ci vorrebbe per capire Roma e i romani, le abitudini; le sfaccettature; le ambizioni e l’ambiente, sempre che si voglia.

Per fare questo, e per ottenere il rispetto dei tifosi basterebbe snellire l’organigramma societario con una figura emblematica, un uomo di campo e di nome per gestire il rapporto e con il corpo squadra e con la piazza e rimetta in sesto l’ambiente, un Daniele De Rossi (anche se vuole allenare), un Bruno Conti (anche se preferisce il settore giovanile), un Falcao che sarebbe anche una figura internazionale e di spessore alla pari del Mister.

Questo non aggiustera tutto in un batter d’occhio ma sarà di grande aiuto anche alla società che ha speso troppo e male almeno negli anni precedenti, d’altronde basterebbe poco ai Friedkin (un trofeo) per far meglio di Pallotta visto che hanno d’esempio la gestione precedente.

Quindi per l’immediato futuro bisogna rimboccarsi le maniche urlando contro i dirigenti chiedendo giocatori funzionali; urlando contro l’allenatore chiedendo un gioco degno; urlando contro i giocatori chiedendo sacrifici, spirito di gruppo e risultati, e urlando contro le istituzioni chiedendo uno Stadio per la Roma. Anzi senza alzare la voce ed urlare, basterebbe parlare.

Submit a Comment