di Marco Marini
A Praga non ci sono solo Sparta e Slavia, bensì altre realtà meno conosciute ma con un passato glorioso. Tra queste spicca il Dukla Praga, che gravita nella parte centrale della classifica.
Squadra fondata nel 1947 dopo la seconda guerra mondiale, rappresenta una delle sei compagini di Praga. Tra tutte, sicuramente è una della meno considerate, se non proprio quella più invisa attualmente alla gente proprio per essere vista come il club dell’esercito. Inizialmente nata con il nome di ATK, abbreviazione ceca di Club dell’Esercito di Ginnastica, nel 1956 assunse la denominazione definitiva di Dukla.
La società, per precisa volontà del governo, all’epoca filosovietico, sarebbe dovuta diventare, calcisticamente parlando, la più importante di tutto il paese.
Per accelerare la sua ascesa ai vertici del calcio cecoslovacco fu introdotta una regola particolare: ogni giocatore che aveva prestato servizio militare di leva sarebbe entrato automaticamente tra le fila del Dukla Praga anche se stava già sotto contratto con un’altra squadra. In questo modo il club riuscì a raggiungere la massima divisione ottenendo ottimi risultati.
Tra tutti spiccò la figura di Josef Masopust, fuoriclasse che guidò i giallorossi per tredici lunghi anni, dal 1953 al 1966. Mezzapunta dotata di un gran ritmo di gioco, bravo con entrambi i piedi, viene tuttora ricordato per la sua precisione nei passaggi e per la sua capacità di sfornare assist perfetti. Non a caso, lo stesso anno in cui arrivò in finale dei campionati del mondo in Cile, il 1962, conquistò il Pallone d’oro. Pur ottenendo ottimi risultati in campo, come dimostrano le vittorie di undici campionati cecoslovacchi e le otto coppe nazionali oltre ad una semifinale di Coppa Campioni persa contro il Celtic, fuori dal terreno di gioco rimase sempre una squadra che ottenne poche simpatie in patria.
Sparta e lo Slavia, invece, riempivano quasi sempre gli stadi. Il motivo di questa antipatia era proprio il fatto che il Dukla fosse legato al regime comunista e non è certo un caso che la fine dei suoi successi coincise tra la fine degli anni ottanta e l’inizio degli anni novanta, periodo in cui fu rovesciato il vecchio regime a favore della repubblica parlamentare. Non trovando i fondi per poter andare avanti, alla fine della stagione 1993-94 il club venne retrocesso nella terza divisione ceca; ciò costrinse la dirigenza a vendere i migliori giocatori. Successivamente l’imprenditore Bohumil Duricko decise di riportare all’antica grandezza il club. Dopo aver acquistato la squadra del Pribram, allora in seconda divisione, fuse le due squadre che assunsero il nome di Dukla Pribram, e che iniziarono lentamente ad emergere verso la metà degli anni novanta. Tuttora il Dukla è considerata la quinta squadra della capitale ceca, dopo lo Slavia, lo Sparta il Bohemians 1905 ed il Bohemians Praga, se non addirittura la sesta alle spalle anche del Viktoria Zizkov, la squadra più odiata dell’epoca.
Oggi viene semplicemente ignorata tanto che è estremamente difficile, se non impossibile, trovare in giro magliette e gadget del Dukla.