di Vincenzo Boscaino
In campionato la Sampdoria è la bestia nera. Questo dice il campo dopo la terza sfida stagionale tra la Fiorentina e i blucerchiati. Due volte in campionato ha vinto Giampaolo, una volta in coppa Italia Pioli. Questa partita, però, valeva di più, molto di più.
La Fiorentina volava sulle ali dell’entusiasmo, prima della sosta un pareggio con l’inter, che profumava di vittoria e dominio. Gli avversari, invece, sconfitti dall’ultima in classifica. Tutto era apparecchiato per il sorpasso, per porre fine a questa rincorsa lunga mesi, per mettere il proprio nome lì in alto in classifica, vicino all’Europa. Invece no, non è andata così.
I viola hanno sofferto il fraseggio della Sampdoria e l’inserimento continuo dei centrocampisti. Quagliarella in stato di grazia ha fatto il resto. 3 a 1 che sa di sentenza, di profonda sconfitta.
C’erano assenze importanti: Thereau è un fattore a cui non si può facilmente rinunciare, se poi aggiungiamo le assenze di Astori e Veretou è l’ossatura della squadra che viene meno. Viene meno il compagno che prende per mano nei momenti difficili, che sa cosa fare quando tutti perdono la testa. Questa, però, non può essere la spiegazione. La sconfitta è stata pesante e totale.
Pioli nel post-partita ha un volto scuro, il volto di chi sa di aver perso una grande chance:” Abbiamo perso le distanze e gli equilibri. Peccato perché contro l’Inter abbiamo fatto una partita di livello tecnico assoluto. Per diventare dei vincenti bisogna imparare dalle sconfitte”.
La Fiorentina deve ripartire dalle ultime prestazione e mettersi alle spalle questa domenica. Dopotutto, Pioli ha detto che il girone di ritorno è un altro torneo, con altre dinamiche e altre prospettive. Un nuovo torneo che è partito male, ma in cui, in fondo, non è compromesso ancora nulla.