Crisi Roma: un mese e mezzo da dimenticare…

Posted By on Gen 29, 2018 | 0 comments


(di Gianluca Guarnieri) Cosa è successo? Cosa è capitato a quella squadra che ha travolto il Chelsea a fine ottobre, e  sconfitto in modo perentorio la Lazio di Inzaghi nel derby del 18 novembre scorso? Quella stessa squadra che ha vinto il proprio girone di Champions League, spedendo il blasonato Atletico Madrid in Europa League? E’ un mistero, un vero e proprio “X-Files” che sta tormentando le giornate dei tifosi giallorossi. La Roma di Di Francesco sembra scomparsa e quelle serate di autunno che tanto avevano gioire il proprio pubblico lontane come le vallate di Utopia Planitia, su Marte. Cosa è successo in questo ultimo mese e mezzo, infausto e pieno di veleno? Una Roma che non riesce a vincere una gara di campionato dal 16 dicembre (1-0 rocambolesco con il Cagliari), partita risolta in extremis dal contestatissimo goal di Fazio. Poi il disastroso periodo delle festività natalizie, protratto fino ad oggi con ben 6 match senza vittorie in campionato (con ben 2 sconfitte consecutive in campionato, cosa che non avveniva dal 2011 con Montella in panchina), e l’eliminazione in coppa Italia con il Torino. Crisi tecnica, psicologica o che altro? Fino a dicembre si era vista un’altra squadra: grande fase difensiva, pressing già sul primo portatore di palla, fuorigioco preciso al millimetro. Poi, il buio. Tenebroso.3 sconfitte e 3 pareggi, mostrando grandi difficoltà a trovare la rete avversaria (solo 3 reti realizzate nelle ultime 6 gare) alternando momenti di black out assoluto a fiammate non concretizzate (vedi ieri sera contro la Sampdoria, sintesi perfetta del momento no). Non hanno fatto bene nemmeno le continue voci di mercato, con i big pronti alla cessione (Nainggolan in Cina, Dzeko pronto a volare al Chelsea di Conte insieme ad Emerson Palmieri, o forse no…) creando una sorta di timore di smobilitazione all’interno del gruppo, gruppo che invece aveva dato segni di coesione per buona parte della stagione, anche maggiormente rispetto all’era Spalletti, dove le tensioni tra il tecnico ora all’Inter e buona parte dello spogliatoio avevano pesato e non poco. Una situazione complicata e ricca di tensione, con una tifoseria pronta a contestare e un allenatore messo sulla graticola, anche per colpe non sue. Il rischio è quello di gettare dalla finestra una stagione e quello di un’ennesima ricostruzione. Una rifondazione tecnica con tutte le incognite del caso.

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