Alessandro Nardi
E’ arrivato il momento dell’esordio per gli africani, nel loro sesto mondiale. Il primo fu nel 1994 negli Stati Uniti, vinsero con un perentorio e sorprendente 3-0 ai danni della Bulgaria (che arriverà fino alla semifinale), superò il girone e si arresero solo davanti a sua maestà Roby Baggio, che proprio nella partita degli ottavi, contro gli uomini in maglia verde, decise di dare un senso al suo Mondiale e a quello dell’Italia.
Oggi c’è la Croazia: i balcanici sono un’avversaria temibilissima, dotata di giocatori di talento enorme, come i vari Rakitic, Modric, Perisic, Versaliko e tutti gli altri, ma nella sua storia gli africani ci hanno abituato a miracoli autentici, come nel 1998, quando all’esordio batterono per 3-2 la Spagna, contribuendo in questo modo, all’eliminazione delle “Furie Rosse” nel primo turno del mondiale francese.
Questa però è una nazionale diversa, in questo triennio non stanno arrivando i risultati sperati e dopo la vittoria in “Coppa d’Africa” del 2013 e gli Ottavi di finale al mondiale “carioca”, le “Super Aquile” hanno bucato la partecipazione agli ultimi due trofei continentali nonostante ci siano giocatori di talento come Moses del Chelsea, Iwobi dell’Arsenal ed il capitano (ormai sulla via del tramonto) Obi Mikel che dopo dei trascorsi da protagonista al Chelsea è andato a racimolare l’ultimo ingaggio in Cina.
Gli uomini di Rohr in ogni caso hanno superato brillantemente le qualificazioni eliminando prima lo Swaziland, pareggiando fuori casa 0-0 e chiudendo il conto al ritorno grazie ai gol di Simon ed Efe e poi superando il girone con Camerun, Algeria e Zambia in modo agevole lasciando solo le briciole alle altre.
In ogni caso oggi ci vorrà un’impresa per battere o quantomeno uscire indenni dalla gara contro i biancorossi, ci vorrà la Nigeria degli esordi, dei suoi esordi dove difficilmente ha steccato.