Germania, sarà un esordio da Campione?

Posted By on Giu 17, 2018 | 0 comments


Giorgio Dusi

Alle 17 di oggi, al Luzhniki di Mosca, scatterà l’operazione difesa del titolo. La Germania è pronta a fare il suo esordio nel Mondiale di Russia 2018 con i galloni di favorita, insieme al Brasile, e da detentrice della Coppa. Il percorso parte proprio dallo stadio che ospiterà la finale, contro un avversario che soltanto un anno fa i tedeschi avevano asfaltato in Confederations Cup (4-1, ma 2-0 dopo otto minuti): il Messico. Quel Messico che ha fame di rivincita, ma contro sa di trovare una Mannschaft che difficilmente vorrà sbagliare l’approccio con la competizione più importante.

C’è voglia di bis, si respira nell’aria. Tutti i protagonisti durante il ritiro in Alto Adige hanno fatto capire che la squadra è pronta, Joachim Löw lo ha confermato nella conferenza stampa pre-partita. Stanno tutti bene, e c’è l’imbarazzo della scelta. Tanto che le indiscrezioni danno addirittura Mesut Özil come escluso eccellente per l’esordio. Il fantasista dell’Arsenal è nell’occhio del ciclone per la vicenda legata a quella foto con Erdogan e negli ultimi giorni ha anche saltato alcuni allenamenti per dei problemi fisici minori. Non val la pena rischiarlo, specialmente con un Reus in netta ascesa pronto ad affiancare Draxler – presente in conferenza stampa e sicuro titolare – e Thomas Müller.

Il Messico non è però squadra da sottovalutare, lo ha ricordato lo stesso Draxler. C’è un grande dislivello tecnico tra le due squadre e sarà probabilmente la Germania a condurre il gioco, ma dovrà stare particolarmente attenta alle ripartenze. Quelle già sofferte troppo contro l’Arabia Saudita in amichevole a Leverkusen, seppur senza diversi titolari soprattutto nella ripresa. La coppia Boateng-Hummels da questo punto di vista offre ampie garanzie a livello di gioco in anticipo e verticalizzazioni immediate. Le stesse garanzie di Neuer dietro, rientrato, ristabilito e pronto. E di chi è invece all’esordio, qualche metro più avanti: Timo Werner, al suo primo gettone mondiale.

Preoccupa poco il centrocampo, sebbene sia il reparto in cui il Messico probabilmente ha maggiore solidità. Khedira e Kroos si conoscono però troppo bene per poter pensare di tradire Löw nella prima partita. Tanto, come al solito, passerà dai loro piedi, e in particolare da quelli dell’asso del Real Madrid, se fosse confermata l’assenza di Özil. Sarà lui a dover inventare e trascinare Die Mannschaft con le sue invenzioni. Perché questa sembra essere la partita più difficile del girone, e vincerla può significare molto, da subito. Non solo per il primo posto, ma anche per mandare un segnale: la Germania c’è. E vuole vincere ancora.

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