Giovanni Rosati
Dopo 8 anni di attesa, alle 14 di oggi la Serbia del ct Kristajic tornerà a partecipare ad un Mondiale aprendo le danze del gruppo E contro la sfavorita Costa Rica.
La Nazionale centramericana non va però sottovalutata: nel Mondiale 2014 Navas e compagni si affermarono come sorpresa della competizione qualificandosi addirittura come primi del girone D davanti a Uruguay, Italia e Inghilterra ed essendo eliminati solo ai rigori nei quarti di finale contro l’Olanda.
Nonostante il poco blasone dell’avversario, dunque, la Serbia non potrà assolutamente permettersi di prendere questa sfida sottogamba, anche perché questa è una gara che non si può non vincere se si vuole tentare il passaggio del turno.
Nel pomeriggio si incontreranno infatti anche Brasile e Svizzera, ovvero le squadre indicate come favorite per l’obiettivo ottavi. Dando per scontato che il Brasile riesca a raggiungerli, la Serbia dovrà dunque cercare di porsi immediatamente in una posizione di vantaggio sulle altre avversarie per poter gestire poi il proprio cammino.
Il ct Kristajic schiererà probabilmente un 4-2-3-1 con nomi altisonanti come Ivanovic o Matic e conoscenze del calcio italiano come Milenkovic (Fiorentina), Kolarov (Roma), Milinkovic-Savic (Lazio) e Ljajic (Torino). I compiti di finalizzazione cadranno sulle larghe spalle di Mitrovic, reduce da 12 reti in 17 presenze di Premier con il suo Fulham.
La tecnica dei singoli è indiscutibile, ma la sfida di oggi ci dirà se la Serbia abbia trovato l’amalgama giusta per poter essere veramente una squadra e combattere i pregiudizi che ritraggono i calciatori slavi come qualitativi ma inefficaci, svogliati. Un passo falso li escluderebbe con tutta probabilità dalla corsa, e la Serbia vuole assolutamente iniziare con il passo giusto.