Giovanni Rosati
Dopo quattro lunghi giorni dalla partita inaugurale, in questo Mondiale di Russia è finalmente giunta anche l’ora del Belgio. La selezione guidata dal ct Roberto Martínez è la testa di serie del gruppo G di questa competizione e da essa ci si attende un percorso convincente e soprattutto duraturo.
Il primo ostacolo sul suo cammino è quello più facile da valicare e risponde al nome di Panama. Pur non essendo una sfida eccessivamente complessa per i valori in campo, avrà però un’importanza cruciale soprattutto a livello psicologico. Una vittoria larga dei Diables Rouges potrebbe infatti galvanizzarli per affrontare nella migliore condizione emotiva le seguenti sfide contro Tunisia e Inghilterra, mentre uno stop potrebbe costituire un vero trauma per gli uomini di Martínez, perseguitati dal terrore di non riuscire a sfruttare quello che è probabilmente il migliore undici della propria storia, ovvero:
Belgio (3-4-2-1): Courtois; Alderweireld, Kompany, Vertonghen; Meunier, De Bruyne, Witsel, Carrasco; Mertens, Hazard; Lukaku.
Sommando i singoli costi stimati da transfermarkt per i cartellini dei suoi calciatori, la formazione titolare del Belgio risulta avere un valore di mercato pari a 580 milioni di euro, ovvero una media maggiore ai 50 milioni per singolo giocatore. La somma dei cartellini di tutti e 23 i convocati di Panama per questa Coppa del Mondo arriva ad un totale di 8,23 milioni di euro (Kompany, il meno costoso dei belgi, vale da solo 10 milioni).
Limitandosi ai dati, è impossibile pensare che ci possa essere un finale diverso dall’imbarcata. La sfida importante si giocherà nella terza giornata contro l’Inghilterra, quando si deciderà realmente chi prenderà il comando del gruppo. Tutto il percorso che porta a quella gara è fatto solo di dettagli. Eppure è proprio tralasciare i dettagli il metodo migliore per mancare clamorosamente un successo che pare già scritto.