Nicola Ciacciarelli
Ultima chiamata per l’Arabia Saudita di Juan Antonio Pizzi, che contro l’Uruguay rischia già l’eliminazione. Nessuna sorpresa, per carità, ma qualche perplessità la gara d’esordio con la Russia l’ha lasciata. Anzi, più di qualche. I sauditi si sono mostrati più deboli del previsto, perdendo prima di tutto il confronto fisico.
La settimana non è stata certamente delle più tranquille, visto che sull’ala destra dell’aereo che trasportava il team si è sviluppato un piccolo incendio. Tanta paura, ma atterraggio regolare. Pizzi spera che lo spavento abbia svegliato i suoi dal torpore della prima gara e ha suonato la carica nella conferanza pregara. Il tecnico argentino, naturalizzato spagnolo, dovrebbe modificare leggermente il modulo non gli uomini. Contro la squadra di Tabarez sarà 4-4-2 a tutti gli effetti, con Al Sherhri accanto ad Al Sahlawi. Ancora out Al Mullawad, giocatore con più talento, ma ritenuto troppo leggero per battagliare con i vari Vecino, Sanchez e Cristian Rodriguez. L’intenzione del CT è quella di fornire maggior protezione alla propria retroguardia, troppo spesso presa di infilata nel match di giovedì scorso. Atteggiamento più prudente, con reparti più stretti tra loro e maggior aggressione sul portatore di palla avversario. Insomma tutto quel che non si è visto all’esordio.
L’obiettivo più realistico è quello di evitare un’altra imbarcata come quella con la Russia. La presenza infatti di Cavani e Suarez vieta pensieri troppo ottimistici. La coppia centrale formata dai due Hawsawi non può competere con i due uruguagi. Servirà l’aiuto dei terzini Al Burayk e Al Shaharani che inevitabilmente dovranno stringere la loro posizione. Non subire gol appare missione impossibile, ma rendere la gara più equilibrata del previsto no, stante la difficoltà della Celeste nel costruire gioco.