Corea, mondiale amaro

Posted By on Giu 24, 2018 | 0 comments


Giorgio Dusi

Quel gol di Son nel recupero sa di rimpianto, di un Mondiale che poteva essere migliore. Di due sconfitte comunque arrivate per un solo gol di scarto. Ma, salvo miracoli contro la Germania, il Mondiale per la Corea del Sud è di fatto giunto al termine. Pochissime le chances di riuscire nel miracolo, soprattutto dopo la sconfitta rimediata contro il Messico nella seconda giornata del gruppo F. Con degli errori costati troppo cari, a volte anche gratuiti. Errori che hanno oscurato quanto di buono visto nella metà campo offensiva: una squadra vivace, determinata, convinta dei propri mezzi. Ma questi sono stati evidentemente insufficienti.

Il Messico era un avversario ostico da affrontare e la vittoria con la Germania all’esordio lo lasciava già intuire. Per la Corea è diventato un ostacolo insormontabile dopo il rigore dell’1-0, concesso ingenuamente per un fallo di mano assolutamente evitabile. A quel punto il Messico ha potuto impostare la propria partita, a suon di barricate e ripartenze veloci con i quattro davanti, sempre pericolosissimi. E la Corea del Sud non ha più avuto scampo, nonostante le sfuriate di un attacco che è sembrato lontano parente (in positivo) di quello visto con la Svezia nella prima giornata.

I rimpianti maggiori della Corea sono infatti per quella sfida, giocata contro una squadra tecnicamente non troppo lontana dal gruppo del Ct Shin Tae-yong, piuttosto che per quella contro un Messico che si era mostrato anche in grado di battere la Germania. Non è stato sufficiente dominare la seconda metà della ripresa, con anche un Lee, fantasista del Barcellona B visto anche a Verona, piuttosto vivace ma poco efficace. Soltanto Son ha rotto l’incantesimo del gol che non arrivava, ma non è stato abbastanza. La Corea dovrà ora battere la Germania e tenere un occhio sulla differenza reti, che può essere decisiva. La strada sembra comunque in salita.

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