Giovanni Rosati
Ottantadue anni. Tanto è passato dalla prima ed unica vittoria del Belgio contro l’Inghilterra. Era il 1936, anno in cui Hitler strinse con Mussolini l’alleanza conosciuta come Asse Roma-Berlino dopo aver assistito sconfortato alle vittorie di Jesse Owens proprio alle Olimpiadi tedesche che avrebbero dovuto sancire davanti agli occhi tutti l’inconfutabile superiorità ariana anche nel mondo dello sport. Di poco conto rispetto ai quattro ori olimpici la vittoria per 3-2 della selezione belga contro chi si fregiava di aver inventato di punto in bianco quello che stava per diventare il gioco più popolare di tutti i tempi. Eppure, su 21 scontri totali, quella fu l’unica vittoria contro la Nazionale dei Tre Leoni. I restanti sono divisi tra 5 pareggi e ben 15 vittorie britanniche, con una differenza di ben 45 reti a favore di questi ultimi.
Gli scenari – A proposito di differenza reti. Belgio e Inghilterra dominano il Gruppo G di questi Mondiali di Russia 2018 avendo collezionato entrambe 6 punti in due gare. Entrambe hanno segnato otto reti, come entrambe ne hanno subite due. Chi vince passa come prima, ma se nessuno riuscisse a spuntarla? In quel caso la vicenda si complicherebbe. Se con un pareggio rimanessero appaiate a quota 7 punti, a decidere la prima del girone sarebbero dei criteri stabiliti nel regolamento della FIFA. Il primo è la differenza reti, inutile in questo caso perché identica. Il secondo sarebbe il maggior numero di reti segnate, inutile. Il terzo la classifica avulsa, ovvero una serie di parametri riguardanti lo scontro diretto che stiamo però supponendo finisca in parità: inutile.
Si giungerebbe a questo punto a valutare i punti fair play, ovvero a pesare le sanzioni disciplinari ricevuto dalle due squadre. Ad oggi l’Inghilterra è al primo posto del girone perché ha ricevuto due ammonizioni, al dispetto delle tre dei belgi. Incredibilmente, a decidere l’accoppiamento agli ottavi potrebbe essere il numero di cartellini ricevuti. E se si arrivasse in parità anche su quel fronte? A quel punto alle due squadre spetterebbe il lancio della monetina, una pratica talmente inusuale all’apparenza da destare incredulità. Eppure nel 2018 la disputa tra Belgio e Inghilterra potrebbero dover essere proprio in questo modo.
Gli interpreti – Sarà una sfida griffata Premier League quella di domani sera alle 20. Tanti giocatori che si sono già affrontati nelle sfide di campionato si troveranno nuovamente contro, ma soprattutto tanti altri che hanno condiviso la stagione a livello di club e che saranno ora l’uno di fronte all’altro per portare il più avanti possibile in questa competizione la propria Nazionale. In difesa Alderweireld e Vertonghen dovranno contenere Kane, loro compagno al Tottenham, così come De Bruyne dovrà saltare il suo compagno Stones per dirigersi verso la porta avversaria, e così via. Sono ben undici i calciatori belgi militanti nel massimo campionato inglese e tutti, tranne Chadli, si troveranno a battagliare contro chi fino a qualche settimana fa potevano considerare un amico in campo.
Rischia di sottrarsi a questo computo Lukaku, autore di due doppiette in altrettante gare della Coppa del Mondo, ma reduce da un infortunio al legamento esterno della caviglia sinistra che potrebbe indurre il suo ct a lasciarlo a riposo per poi averlo a disposizione agli ottavi di finale. Al suo posto dovrebbe giocare Batshuayi, in rete nell’ultima uscita contro la Tunisia.
Belgio (3-4-2-1): Courtois; Alderwiereld, Boyata, Vertonghen; Meunier, De Bruyne, Witsel, Carrasco; Mertens, Hazard; Batshuayi. All. Martínez
L’obiettivo – Nessuno nella storia dei Mondiali ha mai vinto tre partite consecutive con altrettanti gol di scarto. Ecco l’obiettivo del Belgio per chiudere in bellezza la fase a gironi più spumeggiante mai giocata sino ad oggi: la vittoria. Anche perché basare la propria strategia sul numero dei cartellini sarebbe davvero un rischio eccessivo.