Nicola Ciacciarelli
Minimo sforzo, massimo risultato. Una Juve bruttina batte l’Empoli grazie al guizzo di Kean e riprende la corsa in campionato dopo lo stop di Genova. Dopo un primo tempo in cui i bianconeri subiscono il buon ritmo dei toscani, la Juventus cambia marcia nella ripresa alzando il baricentro e non permettendo più una facile uscita palla al piede agli ospiti.
Allegri opta per un 4-3-1-2, con Bernardeschi o vicino alla punta Mandzukic e Bentancur nell’insolito ruolo di trequartista. L’assenza dell’ultimo minuto di Dybala condiziona la prima parte di gara di Madama. L’argentino si aggiunge a Ronaldo e il lungodegente Douglas Costa. Manca chi sappia inventare, creare dal nulla. I bianconeri attaccano per vie esterne , ma i cross di Alex Sandro e Cancelo non hanno fortuna. Per gli uomini di Andreazzoli è facile compattarsi e far densità in area di rigore, isolando Mandzukic.
La presenza di giocatori bravi nel giocare il pallone di prima, come Bennacer e Krunic, permette all’Empoli di superare agevolmente la prima pressione. Sia Caputo, che Farias vengono incontro per poi lasciar spazio agli inserimenti dei centrocampisti. La colpa degli ospiti sta nel non concludere con precisione e freddezza.
Il copione della ripresa è ben diverso. La Juve muove più velocemente palla, mentre il ritmo degli empolesi cala vistosamente. Fanno la differenza gli ingressi dalla panchina. Quello di Kean sicuramente, ma anche quello di Spinazzola, più intraprendente di Alex Sandro. Moise va a far compagnia a Mandzukic, facendo arretrare Bernardeschi. Da una sponda del croato arriva il centro del ragazzo vercellese, che conferma lo stato di grazia e reclama a gran voce una chance dal 1′ nell’infrasettimanale di Cagliari.