Pasquale Pollio
Dodici anni dopo l’ultimo successo il Cagliari espugna nuovamente il San Paolo, era infatti dal lontano 2007 che i rossoblù non riuscivano nell’impresa, che assume ancora più valore se si pensa che per ritrovare una doppia vittoria consecutiva in trasferta bisogna riavvolgere il nastro sino al campionato 2013, ed inoltre proprio le trasferte furono il tallone di Achille del Cagliari.
I ragazzi di Maran hanno disputato un primo tempo tatticamente perfetto imbrigliando un Napoli sicuramente sottotono, e riuscendo con un poco di fortuna, che nel calcio non guasta mai, a tenere la porta inviolata sino al fatidico minuto 87, quando con un contropiede da manuale Nandez spediva una palla al centro dell’area che Castro trasformava in gol, era di fatto l’unico tiro nello specchio della porta effettuato nei novanta minuti.
Ma i rossoblù hanno giocato da squadra, soffrendo quando c’era da soffrire, contro quello che ricordiamo essere il miglior reparto avanzato del campionato che per la prima volta è rimasto a secco, grazie anche alle prodezze di Olsen ed alla giornata di grazia di Fabio Pisacane, sempre più leader del reparto arretrato, ma per novanta minuti l’undici sardo aveva difeso con ordine chiudendo tutti gli spazi grazie ad una linea mediana dove il tecnico rinunciando al trequartista aveva schierato Ionita, Oliva, Nandez e Rog, con il croato che mordeva le caviglie dei centrocampisti azzurri per settanta minuti, uscendo tra gli applausi.
L’anno dei festeggiamenti per il centenario della nascita della società e per i cinquant’anni dalla vittoria dello storico scudetto non poteva avere inizio migliore