Nicola Ciacciarelli
L’ennesima serata da incubo relega la Juventus fuori dalla zona Champions a tre giornate dal termine. Il 3-0 che i rossoneri rifilano alla Juve pone fine con ogni probabilità all’avventura di Andrea Pirlo sulla panchina di Madama.
Anche ieri la Signora ha mostrato tutte le sue debolezze ed insicurezze. Una decina di minuti discreti a comandare il gioco, ma senza costrutto. Poi tanta impazienza, giocate frettolose ed errori banali dei singoli hanno fatto il resto. Come già successo negli ultimi mesi è mancato chi accelerasse o comunque cambiasse passo alla manovra monocorde dei bianconeri. Mai una verticalizzazione e nemmeno una singola giocata estemporanea ha salvato la squadra dall’inevitabile tracollo.
Il gol di Brahim Diaz ha spezzato l’equilibrio proprio in chiusura di prima frazione. Una mazzata per il già precario morale juventino. I bianconeri hanno cominciato ad effettuare una sequela infinita di cross che però non hanno cambiato le sorti del match. E nemmeno il rigore parato da Szczesny (colpevole sulla prima marcatura rossonera) ha ridato slancio alle ambizioni degli uomini di Pirlo. La squadra è apparsa incapace di contrapporsi al palleggio milanista ed è bastato che gli ospiti si riaffacciassero nella metà campo avversaria per fare il bis con Rebic. Il croato ha avuto un tempo infinito per caricare e calciare verso la porta. Una Juve svuotata e mentalmente ormai annientata ha completato la serata horror subendo il gol di Tomori che regala anche il vantaggio negli scontri diretti agli uomini di Pioli, meritatamente ora ad un passo dalla qualificazione in Champions.
Juve-Milan rappresenta solo la punta dell’iceberg di una stagione a dir poco disastrosa per la Signora. Tutti colpevoli. Dalla dirigenza ai giocatori, passando per un allenatore ancora non pronto per certi palcoscenici. Nove anni di trionfi hanno fatto pensare che bastasse il minimo indispensabile per portare a casa perlomeno il quarto posto. Un errore di presupponenza che ora, a meno di un miracolo, la Juve pagherà a caro prezzo. In caso di mancata qualificazione saranno tante le scelte importanti, (a partire dal nuovo allenatore) da prendere e pochi i soldi a disposizione.