Salima Mukansanga e i fischietti rosa della Coppa d’Africa

Posted By on Feb 3, 2022 | 0 comments


di Nicoletta Natoli

 

La partita della Coppa d’Africa disputatasi lo scorso 10 gennaio tra la Guinea e il Malawi, e conclusasi con il risultato di 1-0, non passerà alla storia per qualche episodio particolare o per la bellezza del goal della vittoria. Ci passerà invece per un’altra vittoria, ovvero quella di una donna arbitro africana, scesa per la prima volta in campo come assistente arbitrale.
Stiamo parlando della ruandese Salima Mukansanga, primo fischietto rosa a far parte di un collegio arbitrale nella storia della Coppa d’Africa. Prima dell’edizione di quest’anno, infatti, nessuna donna aveva mai diretto una gara ufficiale in questa competizione continentale.
Nata nel 1988 nel distretto di Rusizi, Salima Mukansanga è laureata in infermieristica e ostetricia. A causa della mancanza di adeguate infrastrutture sportive in Ruanda, non ha potuto realizzare il suo sogno di diventare una giocatrice professionista di basket, e si è così interessata all’arbitraggio delle partite di calcio, riuscendo a diventare uno dei fischietti più conosciuti del suo Paese. Prima di questo storico arbitraggio nella Coppa d’Africa in corso, aveva già conquistato un altro primato, ovvero essere la prima donna ruandese ad aver arbitrato un incontro di un mondiale FIFA, durante l’edizione del 2018 del Campionato Mondiale di Calcio Femminile Under 17.
Dopo la suddetta partita del 10 gennaio se n’è disputata un’altra lo scorso 18 gennaio tra lo Zimbabwe e la Guinea, che si può indubbiamente definire una pietra miliare sulla strada della parità di genere nel calcio. La vittoria dello Zimbabwe, infatti, ha assunto tinte rosa molto forti: l’arbitro era proprio Salima Mukansanga, assistita da altre tre donne nei ruoli di guardalinee e addetta al VAR. Le hanno fatto compagnia la camerunense Carine Atemzabong e le marocchine Fatiha Jermoumi e Bouchra Karboubi.
Quando un arbitro donna o un’intera terna arbitrale al femminile non faranno più notizia sarà sicuramente un giorno memorabile per il calcio e l’uguaglianza di genere. Il cammino è ancora molto lungo, a cominciare dalla realtà italiana, ma il fatto che dei segnali così importanti arrivino da un continente come l’Africa lascia ben sperare per un futuro senza discriminazioni.

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