di Massimo Costa
Ribaltone rossonero al Meazza, l’ animo proletario del Milan ha avuto la meglio su una supponente Inter che è stata giustamente punita.
Troppo entusiasmo si respirava in città in settimana e i Bauscia su questo sono maestri, ma nel calcio partite già vinte non ce ne sono, e se questa sconfitta servirà come bagno di umiltà o porterà sconforto lo sapremo nel mese di febbraio.
A mio avviso, le varie dichiarazioni di autoelogio sul dominio per larghi tratti della gara lasciano il tempo che trovano. Nel calcio conta solo e solamente il goal, onore quindi a un cinico e umile Milan che ha capitalizzato al meglio le poche occasioni.
Nella passata stagione, il mese di febbraio consacrò praticamente i neroazzurri come unici pretendenti al titolo e la resa per i rossoneri e pure quest’ anno nello stesso periodo ci si ritrova nella stessa condizione di spartiacque per lo scudetto.
L’inter deve compiacersi di meno, anche perché confermarsi campione è più difficile, e servono nervi saldi e mente fredda, mentre se il Milan consolida autostima dopo questa grande vittoria, ha tutte le carte in regola per la vittoria finale.
Nota finale di plauso per gli ultras della curva Nord e Sud, che hanno raccolto a scopo assolutamente benefico ingenti quantità di indumenti e coperte da consegnare ai senzatetto della città in queste gelide notti.