di Daniele Craviotto
Dopo quasi un mese tornano facce sorridenti nella Genova blucerchiata. Ventisei giorni dopo l’affermazione nella stracittadina, la Sampdoria riconquista la tanto agognata vittoria e mette 3 punti vitali in cascina. Un 4 a 0 sul Sassuolo (bestia nera a Genova) che sancisce, per ora, un vero e proprio ritorno di amorosi Sensi. Un vento che deve trascinare il Baciccia verso quel porto che ancora è lungi dall’essere acquisito. Ma è anche il ritrovamento di altri fattori cruciali. L’intesa con Marco Giampaolo (sostituto di D’Aversa) e del suo stretto 4-3-1-2. Proprio nel terzo numero sta il salto di qualità che serve ai blucerchiati. Quel Stefano Sensi tanto voluto e che ha il compito di far compiere un salto di qualità al gioco doriano. Ha deciso di spostarsi dalla Scala milanese al Carlo Felice di Genova, ma è riuscito a incantare il sempre esigente pubblico genovese con uno spettacolo che mancava da un po’. Ha poi ritrovatola via di casa la vittoria tra le mura di Marassi. Era da fine novembre che ciò non accadeva (3-1 al Verona). Si è rivista anche l’imbattibilità. Quella casalinga si faceva attendere da maggio 2021 (3-0 al Parma); in generale la nave doriana era uscita intonsa solo dal porto di Salerno (0-2). Si è infine sentita di nuovo l’atmosfera del pubblico. I numeri sono sempre effimeri, ma talvolta vale il detto «meglio pochi, ma buoni». Così è stato in una delle partite più delicate. La vittoria esterna del Cagliari a Bergamo sembrava l’ennesima sferzata dei sardi al cuore del Doria. Invece la Samp ha ritrovato carattere e orgoglio per non affondare. Dunque tutto risolto? Assolutamente no. La classifica comanda su tutto e tutti e le acque sono ancora estremamente perigliose. Ma, soprattutto, la domanda che serpeggia, da inizio stagione, tra addetti ai lavori e tifosi è:”Una semplice fiammata o la scintilla decisiva?”. Finora i genovesi sono rientrati quasi sempre nella prima categoria. Così era stato dopo Empoli (immediata successiva sconfitta pesante contro il Napoli a Genova). Si è poi ripetuto dopo il derby, con un sanguinoso pareggio casalingo con il Venezia. Già quella vittoria avrebbe posto la Sampdoria su lidi più sereni. In realtà solo dopo l’affermazione sulla Salernitana era, invece, scoccata un’ulteriore tenue scintilla con il Verona. Ma si rivelò una mera illusione con Fiorentina e Lazio. Ora a presentare la tentazione, di ricadere nella fiammata, arriva il tentatore per eccellenza. Quel Diavolo rossonero che ha illuso il suo alter ego animalesco, il Serpente (neroazzurro), nel derby per poi inforcarlo in soli 4 minuti. L’impresa di alimentare il proprio fuoco contro chi tra le sue fiamme vive è arduo. I blucerchiati, però, dovranno saper resistere, alle fiammate potenti, per mantenere e alimentare il fuoco vitale che sembra sia apparso ieri. Così facendo, potrebbe esserci l’inizio di un abbandono della strada della perdizione per solcare quella della redenzione. Un redimersi che scaturisce sempre da una scintilla che si capta e che, sportivamente, ha il dolce sapore della salvezza.