Nicola Ciacciarelli
Con una prova sconcertante la Juventus rimette in discussione il quarto posto vedendo avvicinare pericolosamente la Fiorentina, in attesa delle partite di Roma e Atalanta. Finisce 1-1 allo Stadium con il Bologna, ma solo al quinto minuto di recupero i bianconeri sono riusciti a pareggiare una gara approcciata male e proseguita peggio.
Le colpe sono di tutti e partono dall’allenatore. Senza Zakaria, acciaccato ed in panchina, gioca Danilo a centrocampo con Rabiot. A sorprendere, in negativo, è la posizione di Cuadrado. Al colombiano viene chiesto di agire da mezz’ala, più in mezzo al campo del solito ed il risultato è una partita priva di lampi. Un po’ come quella di tutti i bianconeri. Non c’è nessuno chi si prenda le responsabilità della giocata, che rimane estemporanea, affidata al singolo e non al collettivo. Inoltre i bianconeri soffrono da matti il palleggio degli emiliani, che fanno girare la sfera con enorme facilità. Il recupero palla juventino avviene sempre troppo lontano dalla porta per poi riproporre ripartenze pericolose. Come se non bastasse un gioco a dir poco asfittico, la Juve è sguarnita in fase di interdizione. La squadra si allunga con una facilità disarmante ed il Bologna si infila con estrema facilità tra le linee dei padroni di casa. Dimostra Soriano, che pesca Arnautovic per il vantaggio ospite. La reazione bianconera è rabbiosa e si affida ad un paio di calci piazzati, in cui il palo e Skorupski dicono no a Danilo e De Ligt. Nella Juve di ieri c’è poco di logico e molto di improvvisato, non deve sorprendere quindi che la reazione si limiti a queste due chance. Serve una progressione di Morata, che coglie impreparata la difesa bolognese costretta a stendere lo spagnolo pochi millimetri fuori l’area (secondo Var e arbitro). Rossi per Soumaro, autore del fallo e Medel per proteste. Undici contro nove è finalmente assedio, ma solo al 95′ Vlahovic trova il pari correggendo in rete la rovesciata di Morata, il meno peggio dei suoi in una brutta giornata. Il serbo salva parzialmente la Signora da un uragano di critiche per un’altra prova incolore. Ossigeno per una squadra che è sembrata sfasata mentalmente e fisicamente per gran parte dei 90 minuti.