L’OMBRA DI ROONEY SULL’ INGHILTERRA

Posted By on Giu 21, 2016 | 0 comments


Lorenzo Scafa

Slovacchia-Inghilterra vale il primo posto del girone B. Roy Hodgson decide di puntare su Jamie Wardy e Daniel Sturridge dal primo minuto. Entrambi sfiorano la rete, ma non vanno in gol. Wayne Rooney è solo in panchina, ma la sua ombra inizia ad aleggiare sullo stadio francese. Resterà in attesa per un ora. 60 minuti, osservando con sguardo distaccato e quasi distratto, la partita: chissà cosa pensa. Un po’ come nel film Il Cavaliere Oscuro, in cui Bruce Wayne prende l’aspetto del misterioso pipistrello di Gotham, la cui ombra si aggira dall’alto per proteggere gli abitanti della città, così l’altro Wayne, il Rooney, si aggira sulla partita attendendo il momento propizio per entrare in campo.

Quando resta solo mezz’ora, Hodgson lo manda in campo: dietro le punte in un ruolo a lui non congeniale. E si capisce. Il suo ingesso, comunque, smuove qualcosa. L’Inghilterra si infiamma e si anima ed inizia l’assalto. Quasi come se avesse acceso l’interruttore. Vi sono giocatori che sono bandiere nei propri club, altri che lo sono per la nazionale. Rooney rappresenta grinta carattere e l’orgoglio degli inglesi. Anche se sembra non andare più in gol con la facilità di un tempo. Fischio finale dell’arbitro è 0-0. L’Inghilterra passa come seconda del girone. E lascia aperta la porta del dubbio: se Rooney fosse entrato prima?

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