Gran Bretagna fuori dall’Europa: cosa cambia?

Posted By on Giu 24, 2016 | 0 comments


ALESSANDRO PAPARELLA 

Alla fine ha vinto il “leave”. Il 51,9% dei cittadini della Gran Bretagna ha votato a favore dell’uscita dall’Unione Europea. Decisione che qualche ripercussione l’avrà anche sul calcio, sia per quanto riguarda le leghe britanniche che quelle “europee”.

In ottica futura, presumibilmente entro un paio d’anni, le cose cambieranno. La prima cosa che salta all’occhio è che i giocatori britannici diventeranno, agli occhi di una squadra italiana, extracomunitari.

Se, per esempio, la Roma volesse acquistare Vardy, occuperebbe una delle due caselle da extracomunitario previste.

Ma veniamo alle conseguenze possibili sul calcio d’oltremanica. Ad oggi circa il 65% dei giocatori della Premier League sono stranieri. E se finora quelli comunitari hanno potuto beneficiare del principio della libera circolazione dei lavoratori col passaporto europeo, l’esito del referendum cambia drasticamente la situazione. Tutti i calciatori stranieri infatti dovrebbero richiedere il permesso di lavoro, che non viene rilasciato esattamente a chiunque ne faccia richiesta, ma ci sono dei requisiti molto rigidi. Al momento si sta lavorando per cercare una soluzione almeno temporanea, ma non si esclude lo scenario più drastico.

Finora, per ottenere un permesso di lavoro nel Regno Unito, il giocatore deve

Aver disputato, nei due anni antecedenti alla richiesta, il 30% delle partite della propria nazionale, se essa è nelle prime 10 nel ranking FIFA.

Aver disputato, nei due anni antecedenti alla richiesta, il 45% delle partite della propria nazionale, se essa si trova tra l’ 11/a e la 20/a posizione nel ranking FIFA.

Aver disputato, nei due anni antecedenti alla richiesta, il 60% delle partite della propria nazionale, se essa si trova tra la 21/a e la 30/a posizione nel ranking FIFA. –

Aver disputato, nei due anni antecedenti alla richiesta, il 75% delle partite della propria nazionale, se essa si trova tra la 31/a e la 50/a posizione del Ranking FIFA.

In sostanza, giocatori come Payet, Nasri, De Gea, Mata, Martial e Kante non riuscirebbero ad ottenere il permesso di lavoro. Va da se che se non si riuscisse a trovare una soluzione, presto o tardi questi calciatori potrebbero tornare ad essere disponibili sul mercato. E i minorenni? Ad oggi è prevista la possibilità di trasferire giocatori dai 16 ai 18 anni all’interno dell’Unione Europea. Per le squadre inglesi, che con questa normativa in passato hanno importato Pogba, Fabregas e Macheda, non sarebbe più possibile

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