Croazia-Grecia, talento discontinuo contro organizzazione alterna

Posted By on Ott 18, 2017 | 0 comments


di Giorgio Dusi

 

L’urna di Zurigo mette di fronte Croazia e Grecia per un posto a Russia 2018. Lo spareggio mondiale forse meno equilibrato del lotto al pari di Italia-Svezia, basandoci sul mero tasso tecnico, perché a livello di talento Modric e compagni hanno pochi eguali a livello europeo. Alla luce di questo, viene da chiedersi come mai la squadra di Dalic non sia già con un biglietto aereo verso Mosca in mano. La risposta va ricercata nella discontinuità di risultati che accompagna la Croazia ormai da troppi anni, sia probabilmente per l’assenza di un allenatore valido, che per l’eccessivo compiacimento che a volte travolge i talentuosi elementi.

Alcuni membri della Nazionale sono alterni di professione (storicamente Perisic e Brozovic, ma anche, se non soprattutto, la difesa) mentre altri tendono a sedersi sulla propria qualità tecnica. La squadra subisce questi atteggiamenti, particolarmente rintracciabili nel match contro la Finlandia, terminato per 1-1 e costato di fatto il primo posto nel girone, in favore dell’Islanda. La vittoria per 0-2 all’ultima giornata con l’Ucraina ha però mostrato tutto il carattere di una squadra che al mondiale non vorrà soltanto presenziare, come accaduto nel 2014 in Brasile, campagna chiusa con una brutale eliminazione ai gironi.

Una Croazia quasi umorale, tratto comune con gli avversari ellenici, capaci di alternare miracoli a delusioni profonde. Basta osservare le scorse avventure di qualificazione per rendersene conto: secondo posto nel girone per volare al mondiale scorso, rovinoso ultimo posto con 6 punti in 10 partite (stesso bottino delle Far Oer, capaci anche di vincere ad Atene). L’arrivo di Skibbe in panchina ha restituito equilibrio alla squadra, che è riuscita ad avere la meglio sulla Bosnia nella corsa alle spalle del Belgio.

Proprio nella sfida a Bruxelles contro la capolista, la Grecia ha regalato una delle migliori prestazioni degli ultimi anni, ottenendo un pareggio per 1-1, agganciato dai Red Devils soltanto nei minuti finali grazie a Lukaku. In quell’occasione gli ellenici si sono mostrati solidi e tremendamente organizzati, non concedendo spazi all’estro dei padroni di casa e pungendo di rimessa.

Queste sicurezze sono state poi minate da altri passi falsi contro squadre di basso livello: mentalmente, infatti, gli uomini di Skibbe sono ancora decisamente deboli. Se vorranno coronare il proprio sogno mondiale, però, dovranno necessariamente giocare con certezza e consapevolezza, consci di partire senza i favori del pronostico, ma con un’enorme voglia di riscattare le recenti delusioni.

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