No sense sampdoriano

Posted By on Mar 16, 2022 | 0 comments


di Daniele Craviotto

 

Chi troppo vuole, nulla stringe. È forse uno dei proverbi italiani più famosi, ma ben delinea la situazione a casa Samp. Una squadra che perde ancora (quasi un girone di sconfitte) e che vede il baratro spalancarsi. L’incapacità di accontentarsi e  pareggiare, sta demolendo un ambiente già turbolento per altre vicissitudini. Queste due ultime partite hanno certificato che ai blucerchiati sta girando tutto storto. La deviazione che smarca Udogie alla Dacia Arena e gli episodi contro la Juventus di sabato, paiono una sentenza. Ma fermarsi alla sfortuna è davvero troppo riduttivo. La problematica sta nell’atteggiamento e in una squadra senza arte e parte, mal creata da inizio stagione. Sono passate 29 partite e a oggi non si sa quale sia il modulo di partenza o gli uomini titolari in alcun ruolo. Un solo vero esterno, attaccanti speculari o indietro di condizione. Non solo. Una difesa da horror che si trascina, inspiegabilmente, da almeno 3 anni senza cambi di spessore. Centrocampisti senza alcun rincalzo. Certo: la situazione precaria della società non ha aiutato a porre dei correttivi, ma anche su questo aspetto nessuna chiarezza. Un giorno dichiarazioni da proprietà temporanea pronta a passare la mano. Qualche giorno dopo, quasi certezza che almeno fino al prossimo campionato inoltrato nulla cambierà. I tifosi sono tornati allo stadio (anche in trasferta), ma si è capito che a non funzionare sono gambe e idee. Guardando alle dirette concorrenti (ormai il numero si assottiglia), tutte sono agguerrite e determinate. Subiscono una rete? Mettono ancora più ferocia per recuperare. Vanno in vantaggio? Diventano sporche pur di difendere il tesoro. Dalle parti di Bogliasco non si vede nulla di tutto questo. Il gol trovato contro l’Udinese si è rivelato un misero fuoco di paglia agevolato dalla disattenzione di Becao, più che un tentativo di riprendere subito l’incontro. Quello che più infastidisce il pubblico doriano è proprio questo. I genovesi stanno facendo un girone di ritorno completamente <no sense>. Infatti si trovano al momento al penultimo posto per punti raccolti: solamente 6. Peggio hanno fatto solo Venezia (con due partite in meno) ed Empoli (che partiva da una tranquillissima classifica). Ha perso tutti gli scontri diretti (Spezia, Cagliari e Udinese). In trasferta, nel ritorno,  la Samp non ha fatto un punto (unica a “vantare” questo traguardo). Insomma più se ne analizzano i datori e più si capisce come il Doria se la stia fabbricando la retrocessione. Ora il Baciccia ha di fronte a sé due strade. La prima, più semplice, è arrendersi agli eventi, prendersela con la sorte, affrontare la partita più importante della stagione (trasferta al Penzo di Venezia) con la paura delle ultime trasferte e sperare di sopravvivere. La seconda, invece, richiede un’azione attiva da parte di tutti. Consapevolezza della gravità sportiva della situazione, trovare forza e coraggio e reagire dignitosamente alle difficoltà. Il crocevia questa volta è definitivo. Approdare o affondare. Qualsiasi finale avrà questa travagliatissima stagione doriana, dovrà basarsi su un senso logico e la voglia di provarci.

 

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